"Com’è possibile - scrive David Guetta sul Corriere Fiorentino - che ci si dimentichi così spesso di lui? Di tutti i protagonisti di quell’incredibile secondo scudetto viola Eraldo Mancin è l’uomo più in credito con la fama. Sembra quasi un intruso in quella formazione entrata nella storia: eppure giocò 29 partite su 30 e l’unica assenza fu a causa di una squalifica. Non è che fosse Facchetti, ma se Pesaola si fidava di lui qualche buon motivo ce lo doveva avere. Era l’epoca in cui proprio Facchetti aveva rivoluzionato il modo di intendere tatticamente il ruolo di terzino. Era nato il fluidificante. Mancin fluidificava molto più del collega a destra, il rocciosissimo Rogora: l’11 maggio 1969, quando la Fiorentina si laureò campione d’Italia, il titolare era lui e quando già pregustava l’esordio in Coppa dei Campioni ecco arrivare la beffa. Pesaola aveva infatti deciso di lasciare inalterata la squadra, con una sola eccezione: cambiare il terzino sinistro. Mancin venne spedito a Cagliari e la vendetta dell’Eraldo veneziano si consumò vincendo lo scudetto con Gigi Riva.
stampa
Guetta scrive: “Mancin, l’eroe dimenticato che vinse due scudetti”
Nella formazione che vinse il secondo scudetto viola, Mancin sembrava un intruso, ma giocò 29 partite su 30
© RIPRODUZIONE RISERVATA