Così David Guetta sul Corriere Fiorentino.
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Guetta scrive: “Lo sciopero Rai e il trionfo in solitudine”
"Ecco sul piatto la grande opportunità di trovarsi a San Siro a commentare in perfetta solitudine Milan-Fiorentina. Solitudine proprio completa, perché ..."
Lo sciopero era annunciato, ma non certo. Spesso si trattava di un segnale per i vertici Rai per vedere di accelerare il rinnovo del contratto dei giornalisti. Quella volta lì per fortuna i colleghi tennero duro e siccome vedere la partita in diretta tv non era neanche lontanamente immaginabile ecco sul piatto la grande opportunità di trovarsi a San Siro a commentare in perfetta solitudine Milan-Fiorentina. Solitudine proprio completa, perché le radiocronache erano fuorilegge e quindi bisognava starsene molto isolati per non farsi beccare dal solerte ispettore di Lega. 20 settembre 1987, il primo Milan di Sacchi, la prima Fiorentina di Eriksson. Nel primo tempo è un massacro, Landucci para tutto, ma proprio tutto, e onestamente avrebbero dovuto essere avanti di almeno due gol e invece è ancora zero a zero. Nella ripresa non ci danno un rigore netto per un fallo su Diaz e comincio ad innervosirmi, loro attaccano, ma Landucci è fantastico. Poi, la svolta: passiamo in vantaggio proprio con Diaz e comincio ad urlare come un ossesso, non sapendo che il bello doveva ancora arrivare. Ed eccolo lì il sogno, due minuti dopo: Peter Pan Baggio scarta tutta la nobile difesa rossonera, irride Giovanni Galli, deposita nella porta sguarnita e si inginocchia sul prato verde come a prendere l’investitura del campione che poi sarebbe diventato. «Glielo abbiamo messo nel (bip) a questi (bip)», urlò la mia seconda voce: molto poco elegante, però rendeva l’idea.
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