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Gonzalo & co., l’estate degli esclusi dal Mondiale

L’hanno detto (e scritto) talmente tante volte che alla fine è successo davvero. “Firenze Capitale Fiorentina la mia Nazionale”. Praticamente un mantra, per i tifosi viola. Esiste anche una pagina …

Redazione VN

L’hanno detto (e scritto) talmente tante volte che alla fine è successo davvero. “Firenze Capitale Fiorentina la mia Nazionale”. Praticamente un mantra, per i tifosi viola. Esiste anche una pagina Facebook. (...)

In viola, di fatto, c’è una “Nazionale degli esclusi” che, a calcio a sette, potrebbe giocarsela con chiunque. Andiamo per ordine. Il portiere. Ad un certo punto Neto sembrava ad un passo dalla chiamata. Il rendimento con la maglia della Fiorentina aveva raggiunto livelli più che positivi, ed Helton (portiere del Porto) si era rotto il tendine d’Achille. Invece no. Scolari ha scelto Julio Cesar (nonostante sia praticamente in vacanza da un anno), Victor (dell’Atletico Mineiro) e Jefferson, del Botafogo. Una beffa vera, per il povero Norberto Murara, che veniva convocato quando non giocava e, dopo il primo anno da titolare, è stato fatto fuori. Poi ci sono i difensori. L’ultimo tagliato è Manuel Pasqual. Nessuna sorpresa, per la verità, anche se il capitano ha sperato fino all’ultimo in una sorpresa. Inserito (contro ogni pronostico) da Prandelli nel listone dei 30, domenica sera ha ricevuto la triste (ma prevedibile) notizia. Avvolta nel mistero, semmai, è la situazione di Gonzalo Rodriguez, praticamente mai preso in considerazione da Sabella, commissario tecnico dell’Argentina. Eppure quest’anno è venuto più volte in Italia (l’ultima in occasione della Finale di Coppa Italia) per vederlo all’opera da vicino. Niente da fare. (...)

E a centrocampo? Beh, impossibile non pensare a Borja Valero. (...) E poi Pizarro. Altra storia di difficile comprensione. Tornato in Nazionale nell’autunno scorso sembrava pronto a trascinare il Cile ai mondiali. Poi, all’improvviso, la rottura col ct Sampaoli. Cos’è successo? Mistero assoluto, ma con Pizarro non è una novità.

E che dire dei due attaccanti. Mario Gomez e Giuseppe Rossi. Quante Nazionali al Mondiale avranno una coppia del genere? Forse nessuna. Magari l’Uruguay, se dovesse recuperare Suarez, da mettere al fianco di Cavani. La loro storia è fatta di sogni e speranze, lunghi recuperi e un mare di sfortuna. Pensiamo a Pepito. Quattro mesi da fenomeno, pronto a prendersi l’Italia sulle spalle insieme a Balotelli. Poi, il 5 gennaio, il crac del ginocchio. Eppure, Rossi, non ha mai mollato. Ci ha creduto, ha lavorato come un pazzo, è entrato nei 30, poi la mazzata. «Non hai completato il recupero», gli ha detto Prandelli dopo l’amichevole con l’Ir-landa. Lo stesso Prandelli che ieri ha spiegato i motivi del suo no. Almeno, Gomez, è stato escluso da subito. Nemmeno pre-convocato. E pensare che secondo qualcuno stava rimandando il rientro su suggerimento di Low e del medico della Germania. Non era così, evidentemente. Riepilogando. Neto in porta, Gonzalo e Pasqual davanti a lui. In mezzo Borja e Pizarro, in attacco Super Mario e Rossi. Mica male, no?

la Repubblica