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Gilardino e Amauri, duello a bassa quota

Delle due, l’una: (ex) figliol prodigo o fratello coltello? A Firenze e dintorni si chiedono da giorni (un po’ preoccupati, forse) quale sarà, oggi, l’accoglienza che Gilardino riserverà ai suoi …

Redazione VN

Delle due, l'una: (ex) figliol prodigo o fratello coltello? A Firenze e dintorni si chiedono da giorni (un po' preoccupati, forse) quale sarà, oggi, l'accoglienza che Gilardino riserverà ai suoi vecchi compagni ed a quella Viola in cui lui ha giocato (da leader) per tre anni e mezzo. Tutto questo mentre a Genova, sponda rossoblù, i maligni raccontano che se alla fine Preziosi ha messo sul piatto otto milioni per portarsi a casa Gila, rinunciando ad Amauri (a costo zero), un motivo ci deve essere stato. Di sicuro l'ex juventino sin qui è stato una delusione pesante per i viola, anche se ieri in tutti i modi Rossi ha provato a dargli pubblicamente fiducia, facendo l'esempio di Milito («pure lui dopo un lungo periodo senza gol si è sbloccato ed ha ripreso a segnare»), perché «Amauri veniva da sei mesi di inattività, non è un brevilineo ed ha bisogno di giocare». Oggi, forse, sapremo, anche perché il diplomatico Gilardino, pur ammettendo l'importanza della sfida, non ha certo messo nel mirino il suo passato. «Non credo che lui sia particolarmente astioso nei nostri confronti», è il Rossi-pensiero.

In altalena Resta il fatto che Gilardino (bloccato nelle ultime settimane da qualche acciacco di troppo) vuole e deve ancora conquistarsi un posto al sole nel Grifone, e questa pare l'occasione giusta. La classifica non fa paura, ma non lascia neppure dormire sonni tranquilli al Genoa atteso fra sette giorni in casa dell'Inter.

Gol cercasi Molto dipenderà (anche) da Amauri. Che, lasciato l'hotel sul Lungarno per trasferirsi in una spaziosa abitazione, vorrebbe ora alloggiare con maggiori comodità anche in area di rigore, dimora finora ostile. Il centravanti dividerà l'ambiente con Jovetic: il resto della formazione, arredata con il 4-4-2, servirà per far aumentare il numero dei cross dalle corsie. L'ultimo volta che l'attaccante è finito nel tabellino marcatori risale al 23 aprile scorso, doppietta all'Udinese con la maglia del Parma, diagonale secco e schiacciata di testa su invito dalla fascia. In mezzo ci sono undici mesi e 708 minuti viola, astinenza insopportabile per un bomber: «Deve stare sereno e dimostrare quel grande giocatore che è», dice Delio Rossi. E ancora: «A volte basta un rimpallo per sbloccarsi». E' la stesso pensiero di Amauri: gli basterebbe una fortunata deviazione. Con il Napoli (sua prima casacca in A) ha segnato un gol in sei partite, con il Chievo si è sbloccato alla sesta esibizione, alla prima con il Palermo, alla seconda con Juve e Parma. Con la Fiorentina è a secco dopo otto uscite. Oggi lo stimolo supplementare è la sfida con Gilardino. Un gol per vincere il personale duello, contribuire alla risalita viola, convincere il club a puntare su di lui anche dopo l'estate.

Alessandra Gozzini e Filippo Grimaldi - La Gazzetta dello Sport