Lo Stoccarda ieri, la Fiorentina oggi, ancora lo Stoccarda domani, il Milan nel mirino, il sogno Europa League, lo sfondo del desktop con la finale di Coppa Italia. Neppure l'agenda di un cardinale in conclave sarebbe così piena. Beata indigestione di casa Lazio, che in settimana resterà con ogni probabilità l'unica italiana ancora in corsa sui tre fronti. Beata e complicata per Vladimir Petkovic, con il Milan che scappa in campionato. E così le 48 ore di distanza tra il match dei rossoneri e quello dell'Olimpico hanno il sapore di un bivio che si restringe: «Visto il risultato di venerdì, non ci resta che vincere», dice Petkovic. Perché il terzo posto è obiettivo concreto nella testa della Lazio, scesa dal podio una settimana fa dopo averci trascorso dieci giornate consecutive.
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Gazzetta: Petkovic crede alla Champions
Lo Stoccarda ieri, la Fiorentina oggi, ancora lo Stoccarda domani, il Milan nel mirino, il sogno Europa League, lo sfondo del desktop con la finale di Coppa Italia. Neppure l’agenda …
Crediamoci
Vincere per allungarsi la vita: facile a dirsi, meno a metterlo in pratica. Prendi questo 2013: dopo una gara di coppa, che sia Coppa Italia o Europa League, in campionato la Lazio ha perso in 3 occasioni su 5. E prima di un altro impegno infrasettimanale (giovedì c'è il ritorno con lo Stoccarda) è arrivata solo una vittoria su 6 partite. Questione di motivazioni e di stress mentale. «Non è facile spiegare questa differenza di rendimento tra coppe e campionato — ha aggiunto Petkovic —. Forse in Europa abbiamo lavorato e creduto nelle nostre possibilità, ora dobbiamo dimostrare la stessa forza anche in Italia».
L'accelerata e i favori
E per farlo serve un'accelerata lì dove nel girone d'andata ci fu la prima frenata sensibile della stagione: tra Fiorentina, Torino e Catania la Lazio conquistò un punto, ora ne serve qualcuno in più per tenere testa al Milan. Anche perché il piede sul freno Hernanes e compagni l'hanno già messo, nei fatti: otto punti nelle prime 8 giornate del girone di ritorno, contro i 18 dell'andata. «Ma abbiamo ancora buone possibilità di agganciare il terzo posto — spiega Petkovic —. Faremo di tutto per entrare in Champions, poi alla fine si vedrà se l'avremo meritato. Di sicuro non speriamo mai nell'aiuto altrui». E qui arriva la frecciata al Milan. La ferita dell'espulsione di Candreva è stata riaperta dal discusso arbitraggio di venerdì a Genova: «Spero che anche gli imprevisti girino dalla nostra parte — dice il tecnico — vorrei che anche la Lazio ogni tanto ricevesse qualche... favore». Dalla sorte o dagli arbitri? Petkovic lascia aperto il dubbio. E poi commenta la designazione come assistente di porta di Bergonzi, lo stesso arbitro che all'andata fu contestato a Firenze dal club biancoceleste: «Speravo proprio tornasse a fischiare proprio in questa partita — ancora Petkovic —. Sono certo che stavolta non ripeterà gli stessi errori».
Torna Mauri
Errori che nelle scelte cercherà di evitare anche Petkovic, ora che l'organico è tornato abbondante: in panchina si rivede Mauri (assente dal 9 febbraio), Ederson verso la conferma, Cana in ballottaggio con Dias al centro della difesa. «È dall'inizio che faccio turnover ragionato», dice l'allenatore. Che in fondo è l'unico modo per restare in vita, a marzo, su tre fronti.
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