Gazzetta: Montella e un atteggiamento remissivo

Alla prossima con la Juve, il Galatasaray si aspetti il campo sventrato dai trattorini perché Conte è spietato nelle vendette. Già punite Inter, Milan, Roma e Samp che lo scorso anno sconfissero la Signora, ieri è stata giustiziata la Fiorentina, unica ad aver piegato i bianconeri in questo torneo. E’ bastata una meraviglia di Asamoah nel finale del primo tempo che la Juve ha dominato con più tenerezza del solito sotto rete, però. Per una volta l’Apache Tevez era sul piede di pace. Nella ripresa Conte ha gestito e sofferto per un gol di Diakité, forse regolare, sbandierato via per fuorigioco, e per una traversa di Matos, prima di festeggiare un’altra vittoria che, grazie al Napoli, profuma di scudetto: +14 sulla Roma. Anche vincendo il recupero col Parma la squadra di Garcia resterebbe a -11. E’ la legge dello Stadium: 14 trionfi su 14 (record del Torino uguagliato). Un ritmo che promette di superare la soglia dei 100 punti e che rende questa Juve sempre più mostruosa.

La Fiorentina può prendersela con la traversa e con la bandierina, ma per onestà va precisato che il colpo di testa di Matos è stato il primo e unico tiro in porta dei viola e che il primo calcio d’angolo è arrivato solo al 71’. La Fiorentina ha vissuto nella sua area tutto il primo tempo e ci ha provato davvero solo a metà ripresa, quando ha cambiato modulo e spirito. In un momento critico, Montella voleva forse evitare il rischio di una sconfitta traumatica che avrebbe potuto incrinare il morale in vista del doppio incrocio di Europa League e ha giocato come si gioca l’andata di un turno di coppa. Il finale però ha dimostrato che con un altro atteggiamento in avvio avrebbe potuto ottenere di più. Una vittoria nelle ultime 7 gare, 1 punto nelle ultime 4, nessun gol segnato nelle ultime 4 trasferte: la frenata del treno viola è di quelle che fanno scintille sui binari. Ora l’Inter, affamata di quarto posto, è a un solo punto.

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Luigi Garlando - La Gazzetta dello Sport