Sarebbe stato ripugnante, per l'orgoglio viola, presentarsi davanti alla rivale più detestata con l'affanno di oltre un mese senza vittoria. Così la Fiorentina, che sabato va a casa Juve dopo «la giornata perfetta» (parole di Montella), metterà un po' più di strizza nell'anima bianconera: questa è la sola Viola che conta perché, stendendo il Parma, è riuscita a ripulire le sventure di inizio 2013, le cinque partite, coppa inclusa, con un solo punto, la dieta di Jovetic, che non aveva più segnato dall'ultimo successo, il 22 dicembre a Palermo. Un ambiente non più depresso e che ritrova anche l'indignazione quando in tv chiedono all'allenatore se si «porterà Cuadrado quando andrà in una grande squadra da scudetto». Tifosi furibondi, siti roventi: ma come, non siamo già noi una grande? Può darsi, ultimamente non si era visto, almeno come risultati, però il pieno di ieri ha riportato la Fiorentina a 4 punti dalla Lazio, terza. Per la risposta completa attendere comunque fino al viaggio a Torino.
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Gazzetta: La Fiorentina ora è pronta per la Juve
Sarebbe stato ripugnante, per l’orgoglio viola, presentarsi davanti alla rivale più detestata con l’affanno di oltre un mese senza vittoria. Così la Fiorentina, che sabato va a casa Juve dopo …
Perdere senza meritare sembrava il titolo del gennaio appena trascorso. Stavolta poteva finire in egual maniera, o almeno cambiare subito il senso della gara, se il Parma fosse stato spietato sulle tre occasioni in contropiede sullo 0-0: il rientrante Viviano e gli errori di mira hanno evitato i danni, poi Luca Toni a un certo punto si è stufato di mille azioni deliziose, con passaggi squisiti cui mancava però la capacità di tirare. Su un cross anche scontato di Cuadrado, il centravanti è diventato una montagna impossibile da scalare per Paletta, Rosi e il mucchio in area: 1-0 e la dimostrazione del teorema della concretezza. Non cerchiamo di segnare come il Barcellona, ma da rudi italiani di alta classifica. Un dato, per capire che aria tirava: 4 corner viola nei primi 10', nessuna conclusione. Dopo il vantaggio, l'estetica, pur non rinnegata, ha lasciato spazio alla concretezza. (...)
Pierfrancesco Archetti - La Gazzetta dello Sport
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