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Gazzetta: la Figc studia un risarcimento per Calciopoli. Della Valle…

Infinita calciopoli. A otto anni dallo scoppio dello scandalo, a dieci dall’inizio della stagione incriminata, eccola presentarsi alla frontiera del passaggio di consegne fra il presidente della Federcalcio dimissionario Giancarlo …

Redazione VN

Infinita calciopoli. A otto anni dallo scoppio dello scandalo, a dieci dall’inizio della stagione incriminata, eccola presentarsi alla frontiera del passaggio di consegne fra il presidente della Federcalcio dimissionario Giancarlo Abete e il numero uno che sarà scelto l’11 agosto. Il problema è infatti quello di un’azione risarcitoria civile da parte della Figc nei confronti dei soggetti indicati nelle sentenze d’Appello. Fra questi, l’ex d.g. juventino Luciano Moggi e l’ex a.d. Antonio Giraudo (giudicato con il rito abbreviato), l’ex designatore Pierluigi Pairetto (per Paolo Bergamo ci sarà invece un nuovo processo), l’ex vicepresidente federale Innocenzo Mazzini, gli arbitri De Santis, Dattilo, Racalbuto, Bertini.

Prescrizione e risarcimento Ma nel gruppo figurano anche dirigenti di club condannati in primo grado e con il reato estinto per prescrizione nel secondo. Con il patron della Reggina Pasquale Foti e l’ex addetto agli arbitri del Milan, Leonardo Meani, ci sono i fratelli Andrea e Diego Della Valle, e Claudio Lotito. Quest’ultimo fra i protagonisti di quell’intreccio fra la «pax» nella Lega A e l’elezione del capo dei Dilettanti, che sembra essere lo scenario più probabile in vista dell’11 agosto. Il presidente della Lazio probabilmente non sarà vicepresidente nel caso di vittoria di Tavecchio, ma dovrebbe entrare in consiglio federale in quota Lega A insieme con il suo collega juventino Andrea Agnelli.

Prima la Cassazione Ma calciopoli può far saltare il banco dell’accordo in vista? Molto più no che sì. Intanto perché l’azione risarcitoria in sede civile non potrebbe scattare prima del pronunciamento della Cassazione. E i tre dirigenti (c’è anche Sandro Mencucci) della Fiorentina e il presidente della Lazio, assolti per prescrizione a Napoli, hanno fatto tutti ricorso al terzo grado di giudizio. Insomma, se ne riparla fra un po’ e non prestissimo, probabilmente nel primo semestre del 2015. A quel punto, la Figc - sulla base delle sentenze di primo e secondo grado - potrebbe prendere l’iniziativa. I giudici penali hanno infatti, questo si legge nella sentenza, rinviato «necessariamente» alla sede civile, visto che «non è emersa la concreta alterazione dei dati del campionato 2004-2005 e quindi il danno va quantificato in base alla lesione di beni (lesione di immagine o morale per esempio) non suscettibili di immediata valutazione economica». Morale: serve un giudice diverso per fare i conti.

Atto dovuto Ma perché Abete ha aperto il caso proprio in dirittura d’arrivo del suo mandato? La sua iniziativa è stata presentata nel comitato di presidenza (c’era anche Lotito ad ascoltarlo) come atto dovuto. Non muoversi sarebbe stato scaricare la patata bollente sul prossimo inquilino di via Allegri. Tavecchio o chi per lui. E inoltre un far finta di niente, da responsabile legale di una federazione che amministra anche soldi pubblici, in presenza di una sentenza che parla di risarcimento, avrebbe potuto attirare l’intervento della Corte dei Conti. In ogni caso, i consulenti legali stanno ancora lavorando sull’argomento. Primo: per sapere se esistano le condizioni per agire. Secondo: per capire i tempi in cui muoversi. Sapremo prima dell’11 agosto.

Nessuna reazione A quanto sembra, comunque, Lotito e i Della Valle - che ufficialmente non commentano l’annuncio da parte di Abete di questo approfondimento - non paiono essere stati particolarmente sorpresi da una circostanza che la sentenza d’appello di Napoli già conteneva. Dunque, low profile per non scatenare l’ennesimo tutti contro tutti. (...)

La Gazzetta dello Sport