Poteva essere in Cina, dall'altra parte del mondo - scrive Giovanni Sardelli su La Gazzetta dello Sport -. Ricco come non mai, ma anche distante anni luce dalle emozioni del calcio in cui ha sempre vissuto. E invece sarà al San Paolo, pronto a guidare l'attacco viola a suon di movimenti, conclusioni e magari gol. Nikola Kalinic riparte da qui. Dopo venti giorni passati a chiedersi cosa fare, la decisione ferma e irremovibile. "Io resto". Felici in molti, scontenti alcuni. Deluso soprattutto il Tianjin Quanjian, convinto di avere il giocatore in pugno. Entusiasti i tifosi della Fiorentina, raggiante Sousa, anche se non ne parla e non esprime pareri. Proseguendo sulla scia della linea comunicativa stabilita da tempo. "Io sono un allenatore, felice di esserlo, non commento niente di diverso". Per un allenatore sapere di poter contare su Kalinic impenna il morale.
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Gazzetta: Kalinic, idillio con Firenze. E ora caccia ai gol in Coppa
Non ha mai segnato in questa competizione, ci proverà stasera: i tifosi lo amano
Il centravanti croato non ha giocato sabato a Verona contro il Chievo, essendo squalificato. Torna quindi in campo dopo la prestazione super disputata con la Juventus una decina di giorni fa. Quando la nebbia sul futuro era tutt'altro che diradata, ma la freddezza nel dribblare emozioni e distrazioni è stata certificata durante il match. Gol compreso. (...) Nikola a Napoli ha già segnato, facendo brillare gli occhi di Sarri, visto che prima dei cinesi a portar via Kalinic da Firenze ci aveva provato proprio il club di De Laurentiis. Assalto fallito in entrambi i casi e croato ancora in maglia viola. Stasera ripartirà da qui. Dalla voglia di giocare, segnare, aiutare il suo mondo. Quello che ha scelto, a dispetto dei tantissimi milioni sussurrati dal vento d'Oriente.
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