Mordersi la lingua ed evitare di accollare tutte le colpe a un solo fattore. L’analisi del complicato momento viola - scrive La Gazzetta dello Sport - deve necessariamente spaziare tra più componenti cercando un filo conduttore che possa spiegare il tilt della Fiorentina nel momento clou della stagione. Cosa accaduta anche nel passato campionato: con i capitomboli casalinghi con Verona ed il quasi retrocesso Cagliari che chiusero il sogno 3° posto. Quest’anno è toccato ancora al Verona ed al Frosinone far piangere Firenze. Appena due punti contro le (ad ora) ultime due della classe e tante difficoltà: in campo, dal punto di vista del morale, ed in classifica. Con la Roma davanti e sempre lontana, l’Inter aggrappata ed il Milan non troppo distante.
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Gazzetta: Kalinic è senza benzina e la Fiorentina si è fermata
Negli ultimi tre mesi Kalinic ha segnato solo un gol. E i due pareggi con Verona e Frosinone hanno frenato la corsa al terzo posto
Una cosa è certa e salta subito all’occhio. La facilità mostrata a lungo nell’andare in rete non abita più da queste parti. Zero gol con il Frosinone, uno contro il Verona grazie ad una sorta di autorete, un altro (su rigore) nella nottataccia dell’Olimpico. Due soli gol in tutto il mese di marzo: una miseria se rapportato al numero di attaccanti messi in campo da Sousa, le soluzioni offensive a sua disposizione, le occasioni create. Non c’è logica tra quanto la squadra crea e quello che concretizza. Colpa dei singoli, ovvio. C’entra la sfortuna, chiaro. Ed anche il gioco non è più fluido e brillante come prima. Certo provare ad arrivare terzi senza segnare rende l’impresa ancora più complessa.
Andando indietro nel tempo si scopre che le ultime 9 reti in campionato portano 9 firme diverse. Una qualità. Ma l’assenza di continuità dei centravanti viola tra i marcatori non può rendere felice Sousa. Kalinic a Frosinone è stato bloccato dal palo, ma in tre mesi ha segnato un solo gol. Babacar è fermo alla zampata contro l’Inter e gioca anche poco. Ritrovare la verve del croato invece è priorità. Tutta la squadra funzionava nella prima parte della stagione, ma il finalizzatore che non sbagliava un colpo dava ulteriori certezze. E senza i gol, problemi e lacune si ingigantiscono.
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