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Gazzetta: Pantaleo Corvino il re del mercato “intelligente”

Questa l'analisi di Gazzetta.it sul lavoro svolto in questa estate da Pantaleo Corvino. Cosa ne pensi?

Redazione VN

Se Beppe Marotta è stato il re del mercato "grandi firme", Pantaleo Corvino è stato quello della "spesa intelligente".

VIA I PETALI INUTILI — Il primo obiettivo raggiunto dal dirigente viola è stato riuscire a piazzare quasi tutti i giocatori in esubero. In primis Giuseppe Rossi e Mario Gomez, che, nella stagione appena iniziata, sarebbero costati 15 milioni lordi d'ingaggio alla società dei Della Valle. Il prossimo sarà Mati Fernandez, che i viola sono disposti a liberare gratis pur di non dovergli corrispondere altri 2 milioni lordi d'ingaggio

OCCASIONI — Consapevole di avere un budget praticamente pari a zero, Corvino, poi, non si è lasciato sfuggire le occasioni trovate in giro per il mondo. Ecco, così, i prestiti dell'uruguaiano Cristoforo dal Siviglia (con obbligo di riscatto), dei promettenti Toledo e Salcedo (con diritto di riscatto) e dell'ex Genoa De Maio (con diritto di riscatto), ma, soprattutto, del nazionale colombiano Carlos Sanchez, costato appena 250.000 euro per il prestito dall'Aston Villa e già decisivo con il gol segnato domenica sera al Chievo. Per qualche spicciolo in più, a titolo definitivo, è arrivato il croato Milic, destinato a sostituire Marcos Alonso.

TENUTI TUTTI I BIG — Forse sarebbe stato più semplice cedere subito uno dei pezzi pregiati e avere le mani più libere per agire. Non per Corvino, però, il cui terzo obiettivo era mantenere la promessa fatta a Paulo Sousa: "nessuno dei big sarà ceduto". Respinte al mittente, allora, le lusinghe di Napoli e Juve per Vecino, il corteggiamento assillante della Roma a Borja Valero, il colpo di fulmine finale del Napoli per Kalinic, il tentativo Milan per Badelj e l'approccio dell'Inter per Bernardeschi. Eppure, per ognuno di questi sarebbero potuti entrare nelle casse viola da 20 ad oltre 30 milioni di euro.

SACRIFICIO NECESSARIO — Alla fine, però, resistere è stato impossibile. Troppo ghiotta l'occasione di sistemare un bilancio gravato da oltre 16 milioni di euro di perdite con la cessione di Marcos Alonso al Chelsea: 26,5 milioni, per un difensore reduce da una sola stagione ad alti livelli e arrivato a parametro zero tre anni fa, sono apparsi come un "sacrificio irrinunciabile". Raggiunti tutti gli obiettivi prefissati a Corvino resta un ultimo compito: trovare un sostituto già pronto dello spagnolo finito alla corte di Conte. Se riuscirà anche in questo, la Fiorentina avrà mantenuto la sua competitività, i rami secchi saranno stati potati, e il "mandato" sarà davvero compiuto.

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