Giovanni Galli commenta a La Nazione il "duello" tra Viviano e Neto che dovrebbe portare ad un rilancio definitivo del fiorentino:
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Galli: “Viviano ce la farà, non ha niente da dimostrare”
“Neto buon portiere, penalizzato anche dal calo della difesa”
E’ una situazione difficile da gestire.
«Non c’è dubbio, anche perchè, secondo a quanto si sente nelle ultime ore, alla fine hai fatto giocare titolare un portiere che stanno cercando di sistemare alla fine del mercato di gennaio».
Magari ci sono delle dinamiche che non conosciamo...
«Di sicuro, ma letta a mente fredda certamente qualcosa non ha funzionato e ricordiamoci che stiamo comunque parlando di due ottimi portieri».
Domenica sembra che Viviano torni titolare...
«Bene, non crede? Ricordiamoci che è nel giro della nazionale e che Prandelli lo stima. Tutto questo è una garanzia».
E’ vero, ma in cosa ha sbagliato fino ad ora Viviano?
«I suoi errori sono evidenti e li ha ammessi pure lui. Ma ha fatto anche cose buone. E’ chiaro che la partita di Roma è stata quella dove gli sbagli sono stati evidenti. Certi gol si prendono, altri no. Quelli con i giallorossi sono stati più pesanti perchè la squadra ha perso. In altre circostanze ha fatto bene e tutti lo hanno dato per scontato».
Con che spirito tornerà tra i pali?
«Inciampare non è detto che sia un male. Serve a imparare la lezione, a rialzarsi e sono sicuro che lo spirito sarà quello di tornare più forte di prima, ma non sarà facile».
Forse le maggiori difficoltà saranno di carattere psicologico...
«Certamente sì».
Lei che ne ha viste tante, che consigli si sente di dare a Viviano?
«Deve solo pensare a parare, a fare il suo lavoro perchè non deve dimostrare niente a nessuno. Deve giocare al meglio delle sue possibilità e rimanere concentrato sul suo lavoro».
Ma davvero è così difficile parare sotto la Fiesole da fiorentino vero?
«Le responsabilità possono giocare brutti scherzi, ecco perchè Emiliano deve mettere i sentimenti da parte prima e durante la partita. Poi sono quando rientra nello spogliatoio essere gratificato dall’aver fatto il suo lavoro al meglio per la città che ama e per la maglia che ha fortemente voluto indossare».
Sembra facile...
«Non lo è mi creda, ma ritengo che sia la strada giusta per tornare a essere il portiere di Palermo, Bologna e Brescia. Quello che si è meritato la nazionale».
Facciamo un passo indietro e torniamo a Neto, come giudica il suo rendimento?
«Ha fatto buone cose, ma come al solito se l’errore arriva da un portiere la frittata spesso è fatta. E’ anche entrato in un momento in cui la difesa della Fiorentina ha accusato un calo, rispetto a quella scintillante e quasi perfetta vista fino a dicembre».
Errori, dunque, da dividere con i compagni di reparto?
«Neto non è immune da colpe. Prendiamo la prima rete di Catania. E’ la più lampante del momento un po’ così del reparto arretrato».
Ma l’uscita è stata infelice...
«Vero, secondo me l’errore non è stato uscire, ma è stata sbagliata la posizione di partenza. Non può farsi trovare sulla linea di porta, poi è chiaro che arrivi in ritardo».
Diceva della difesa...
«Già, se Neto non fosse uscito Legrottaglie avrebbe colpito in piena libertà. Savic si è fatto superare dal traversone e Gonzalo era in colpevole ritardo».
Forse cambiare aria per giocare con continuità sarebbe l’ideale?
«Può darsi. Stiamo comunque parlando di un buon portiere».
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