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Galli e i portieri viola: “Giusta l’alternanza”

“I portieri vanno trattati come gli altri, ma gli errori capitano”

Redazione VN

Giovanni Galli commenta sulle pagine de La Repubblica la situazione portieri in casa Fiorentina. Questi i passaggi più interessanti:

Galli, ha visto l’errore di Neto a Udine?

«Ho visto. E può succedere. Tutti sbagliano e può sbagliare anche un portiere. Del resto la settimana scorsa, contro la Samp, anche Buffon ha preso un gol simile a quello che ha preso Neto, e nessuno ha fatto drammi».

Che vuol dire?

«Che a Firenze fare il portiere non è facile, appena sbagli diventa subito un caso. E poi...»

E poi?

«Se il portiere del Pescara fa quarantacinque parate e prende un gol, nessuno dice niente. Nella Fiorentina invece arrivano tre tiri in porta e quindi se prendi un gol ha una incidenza maggiore».

Che opinione ha di Viviano e Neto?

«Sono due buoni portieri»

Come si fa a gestire il dualismo Viviano-Neto. Può essere un problema?

«Da fuori è impossibile dare un giudizio. Bisogna vedere quali sono gli equilibri dentro lo spogliatoio, sapere cosa ha detto Montella a Viviano quando lo ha messo in panchina e cosa ha detto a Neto quando lo ha fatto giocare. Solo l’allenatore sa qual è la cosa migliore da fare».

Ma l’alternanza è giusta o sbagliata?

«Fino a qualche anno fa esisteva una gerarchia precisa, c’era il titolare e c’era la riserva. Oggi le cose sono cambiate. Il Milan stesso fa giocare alternativamente Abbiati e Amelia. Ormai il portiere va considerato alla pari di qualunque altro ruolo e l’alternanza non è un problema. Non deve esserlo».

Quanto pesa un errore come quello che ha fatto Neto nella testa di un portiere?

«Mi pare che subito dopo aver preso gol abbia fatto una grande parata su Pasquale, quindi direi che ha rimosso l’errore. Però se adesso tutti i giorni sui giornali, alla radio o nei siti web si continua a rimarcare il fatto che a Udine ha sbagliato, questo gli può creare fastidio e anche un po’ di tensione. Come è accaduto con Viviano. Ci vuole equilibrio. E la consapevolezza che tutti sbagliano. Può sbagliare l’attaccante e può sbagliare il portiere. Basta non farlo diventare un problema ».

Ma “è” un problema.

«Questo fatelo decidere all’allenatore. È lui che vive tutti i giorni con la squadra ed è solo lui che sa se c’è o non c’è un problema portiere».