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Frey: “Altrove avrei vinto, ma a Firenze ho ricevuto tanto. Totale fiducia in Sousa. Portieri? Nessuna certezza”

L'ex estremo difensore viola parla anche di Babacar: "Un grande giocatore e un amico, è arrivata l'ora dell'esplosione per lui. Ha fisico, tiro e agilità"

Redazione VN

Sulle pagine di Viola Week, settimanale de La Nazione, troviamo una lunga, interessante intervista all'ex portiere della Fiorentina, Sebastien Frey. A seguire i passaggi più significativi: "Altrove avrei potuto vincere, lo so bene. Anche se nel calcio non c’è niente di scritto. Ma nella vita hai sempre quello che meriti. E quello che semini raccogli. E io a Firenze ho raccolto e ricevuto tanto, sono l’ultimo che si può lamentare".

Che Firenze ha ritrovato?

"La solita che avevo lasciato. Pignola, un po' polemica, ma vera. Una città che pretende tanto ma che ti restituisce tanto di più. Qui la polemica non manca mai, anche quando le cose vanno bene. Ma se riesci a capire il fiorentino, non puoi non amarlo, non puoi non capirlo".

Cosa l'ha fatta innamorare del fiorentino?

"L’attaccamento alla squadra. Una morbosità pericolosa ma bellissima. A Firenze si parla 24 ore al giorno di calcio e di Fiorentina. Ma qui, nessuno, dimentica. Di chi ha onorato la maglia, di chi l'ha rispettata. Lo vedo le volte che torno, che cammino per la strada, che bevo un caffè al bar. Mi fermano, mi salutano come se non fossi mai andato via. E quando smetti di giocare è il sentimento più bello. Ti fa bene. Sono cose che non hanno prezzo. Qui ho amici, momenti da ricordare, una casa. Ho deciso di investire in una città che ha tanta storia e un bel sapore. Come quello del buon vino".

Vive a Nizza, dove a luglio c’è stato un attentato terroristico.

"La casualità ha fatto sì che sia rientrato tardi, proprio da Firenze. L’aereo ha avuto un ritardo di un ora e mezzo e ho guardato i fuochi d’artificio da casa, altrimenti sarei andato in strada, e chissà come sarebbe andata. Un ritardo che mi ha messo al sicuro. Ancora oggi a Nizza si respira clima di grande tristezza".

Parliamo di portieri, Lezzerini e Tatarusanu.

"Lezzerini, nel mio ultimo anno viola, veniva spesso ad allenarsi con noi. E’ un ragazzo favoloso, con grandi qualità fisiche. Credo sia pronto. Tatarusanu ha più esperienza, ma non credo che in questo momento ci siano certezze in porta".

E del momento di Babacar cosa pensa?

"Un grande giocatore e un amico. Sono contento di questo suo momento felice, aveva bisogno di calma ma credo che per lui possa essere arrivata l’ora dell’esplosione. Ha fisico, tiro, agilità. Tutto, per diventare un grande. La Fiorentina ora non sta andando benissimo ma ho totale fiducia in Sousa".

Chiudiamo con una fotografia, una immagine.

"La vittoria contro la Juventus a Torino, erano anni che non accadeva. E’ stata una impresa per la nostra generazione. Siamo tornati all'aereoporto e sembrava di aver vinto lo scudetto".

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