La Juve, la Juve, la Juve: stadio esaurito, andrenalina a mille, tutti che non vedono l´ora. La Juve, la Juve e ancora la Juve: Conte sistemato chissà dove, Marotta e la storia di Berbatov, Diego Della Valle e i piani svaniti di Marchionne e del suo avvizzito golfino paricollo. Sì, sì, ancora la Juve, che a Londra va sotto di due gol e poi se ne esce alla grande con un punto. Non si parla che della Juve, il che fa parte del gioco. Tutto normale, certo, solo che domani in realtà, così almeno sostiene il calendario, la Fiorentina giocherebbe al Tardini col Parma. Ore 18, a essere precisini.
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Fiorentina, non “dimenticare” il Parma
L’articolo di Benedetto Ferrara (COMMENTA)
E allora forse sarebbe bene, come dicono sempre i bravi allenatori, fare un passettino alla volta. In fondo l´unica trasferta giocata fino ad oggi la Fiorentina l´ha persa. Buon gioco, ottima personalità e un po´ di sfortuna, però a Napoli punti zero. Il che ci poteva stare benissimo. Solo che a Parma la squadra di Montella deve verificare se tutte le belle cose dette fino ad oggi valgono per davvero. Se lontano da casa e contro una squadra comunque discreta la Fiorentina riesce a imporre se stessa con la solita personalità che sa mostrare nel suo stadio.
Non si tratta certo di trarre giudizi definitivi da una partita, ma semmai di capire ancora qualcosa di più da questa squadra che, per vocazione offensiva e spirito di gruppo, ha sedotto e scaldato anche i cuori più infreddoliti da un inverno di passione che non sembrava finire mai.
Ma è proprio questa passione ritrovata a spiegare anche la storia della Juve. E un carico mediatico fortissimo e forse inevitabile: già l´idea del Franchi esaurito riporta tutti indietro di un bel po´ e diventa una notizia pazzesca o quasi. Poi c´è perfino l´ipotesi di un ritorno alla stadio di Diego Della Valle. Wow. E viene da chiedersi cosa può accadere in momenti così nella testa di un giocatore, domandarsi se in effetti il rischio di spostare troppo l´attenzione possa coinvolgere anche la squadra che, prima di pensare al partitone, deve prendere punti a Parma. Insomma, la situazione somiglia (ma solo dal punto di vista emozionale, purtroppo) ai grandi dubbi esistenziali che travolgono di solito le squadre divise tra campionato e Champions League. La storia delle concentrazione. E poi quella del turn over, quello che in ogni caso Montella farà comunque, considerati i tempi stretti che separano le due sfide. (...)
Ma quello che conta davvero è separare mentalmente i due eventi e, se la squadra è quello che ha dimostrato di essere fino ad oggi, non dovrebbero esserci dubbi sul fatto che Montella sappia far girare tutto come si deve. D´altra parte va anche detto che la notte di martedì sarà anche una partita di ritorno emozionale dopo lo 0-5 di neanche troppo tempo fa. Poi però magari ricordiamoci tutti che questo è pallone. Sarà pure retorico dirlo, ma è bene ricordarlo. Sempre.
Benedetto Ferrara - La Repubblica
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