C'era stato poco spazio per i pareggi nella prima parte di stagione, ora la Fiorentina ne ha conosciuti ben due di fila. Anche se Italiano è convinto che siano una "innaturale conclusione delle partite" è però sempre meglio che uscire a mani vuote. Tradotto: chiudere con una sconfitta non sarebbe stato proprio il massimo. Repubblica analizza oggi l'operato della squadra viola in queste prime 19 partite, sottolineando come i ragazzi di Italiano non abbiano mai intenzione di accontentarsi: 10 vittorie, 2 pari e 7 sconfitte, con 34 reti segnate e 25 subite. Al di là dei numeri - che da queste parti non si vedevano da un po' - la Fiorentina è bella, divertente, conquista l'occhio e davvero in pochi (forse nessuno) si sarebbero immaginati di vederla lì a ridosso dell'Europa. Merito del condottiero Italiano in primis, ma anche di un trascinatore come Vlahovic (chiude da capocannoniere) e di un gruppo identitario e maturo. La squadra porta in campo tante idee e propone calcio, è imprevedibile e aggressiva e finalmente si intravede un progetto. Parola chiave identità: chiunque vada in campo conosce ciò che deve fare, ha attaccamento alla maglia, idee e coesione. Era ciò che davvero mancava alla squadra: ora serve guardare con fiducia in avanti, al futuro. Il bello arriva adesso: altre 19 gare per confermare davvero di valere l'Europa e di essere sul serio ambiziosi. Italiano e i suoi ragazzi in campo, la società fuori. Tutti uniti.
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Fiorentina, l’appetito vien mangiando. Ma ora arriva il bello
La Fiorentina ha identità, progetto e consapevolezza. Ma è solo a metà dell'opera, perché ora verrà il difficile: confermarsi.
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