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Fiorentina-Juventus, soldi e veleni: dopo Calciopoli il grande gelo

Da Mutu a Berbatov fino a Bernardeschi, quanti intrecci: l'articolo di stamattina de La Repubblica sul rapporto tra le due società

Redazione VN

Se c’è un giocatore che attualmente incarna più di tutti la sfida tra Fiorentina e Juventus, quello è sicuramente Federico Bernardeschi - scrive La Repubblica -. Nato e cresciuto nelle giovanili viola, qui ha costruito il suo futuro. Qualcuno se lo immaginava come il nuovo idolo della tifoseria, ma alla fine è stato salutato, in un silenzio particolare e unico. Una stretta di mano e 40 milioni di euro per il passaggio da Firenze alla Torino bianconera. Tanti soldi, certo, ma anche il fatto di aver chiuso l’affare con una società con la quale fino a pochi anni prima era praticamente impossibile dialogare. Scontri, diverbi, attacchi a mezzo stampa. Gli affari, prima di Calciopoli, di certo non erano mancati: Chiellini, Miccoli, Maresca.

Erano i tempi del ritorno in Serie A da parte della Fiorentina dei Della Valle e il direttore sportivo era Fabrizio Lucchesi. Col primo Pantaleo Corvino si registrano altri affari: come quello di Mutu, arrivato proprio dalla Juventus. Oppure la cessione di Felipe Melo per oltre 20 milioni di euro. Ma dopo Calciopoli i rapporti si fecero molto più burrascosi. Fu lo stesso Diego Della Valle, nel 2010, a esortare Cesare Prandelli con una frase passata alla storia: "Dica che non andrà alla Juve". E che dire di Berbatov? Andrea Della Valle definì l’intromissione «vergognosa e dilettantesca». Parole forti, come quelle del 20 ottobre 2013, quando i viola stesero i rivali storici per 4- 2 al Franchi con una tripletta di Rossi: «Loro due mitragliate, noi quattro fucilate» , disse il presidente onorario.

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