All'improvviso ci siamo ritrovati tutti un po’ frastornati. La sconfitta della Fiorentina a Milano ha messo in discussione alcune delle nostre certezze, e ha riaperto la discussione intorno alla squadra di Montella. Che — è opinione generale — l’altra sera ha buttato via tre punti. Ci può stare, però visto che siamo all’inizio e la squadra può ancora crescere, si possono fare anche delle considerazioni su questa squadra e sulla sua visione del calcio.
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Fiorentina, anatomia di un’occasione sprecata
All’improvviso ci siamo ritrovati tutti un po’ frastornati. La sconfitta della Fiorentina a Milano ha messo in discussione alcune delle nostre certezze, e ha riaperto la discussione intorno alla squadra …
Partiamo da Neto. Il portiere viola ha attraversato un’estate difficile, ma è rimasto al suo posto. Dopo aver inseguito decine di portieri la società ha deciso di puntare su di lui. Giusto? Sbagliato? Non importa, fare dietrologia non serve, però è evidente che Neto è giovane e qualche errore lo può anche fare. Come a Milano. E magari ti può anche costare la partita. Prevedibile, e ora tocca a Montella e alla società dargli una mano. Ma c’è un altro aspetto da considerare, e riguarda tutta la difesa che ogni tanto ha degli inspiegabili cali di attenzione. Sul primo gol la responsabilità di Neto è evidente, però Cambiasso era da solo a mezzo metro dalla porta. Dove erano i difensori? Mentre sul gol di Jonathan, con la difesa schierata, Alonso ha lasciato la posizione e si è accentrato costringendo Mati Fernandez a chiudere sul giocatore dell’Inter. Intervento moscio e palla in rete. Due disattenzioni che sono costate la partita. Errori che si possono evitare. Naturalmente tutto questo è figlio anche della filosofia della Fiorentina, che ha una disperata voglia di giocare a calcio. Di divertire e divertirsi. (...)
Infine, tra i dati non certo positivi di questa partita, c’è anche l’assenza di un sostituto di Gomez. (...) Poi c’è Ambrosini, che anche a Milano è stato uno dei migliori. Era venuto per fare la riserva, però la sua esperienza fa comodo. Non potrà giocare sempre, ma se sta così giocherà spesso. Dà equilibrio alla squadra. E personalità. Contro l’Inter si è vista la differenza tra lui e gli altri. Ha retto il confronto, non si è mai fermato, e non ha perso mai il senso della partita, nemmeno quando Cambiasso & Co. hanno accelerato.
la Repubblica
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