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Festa in via dell’Arcolaio per il ritorno di Adem

L’incipit del Viola Pop di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Il clamoroso assolo con gol firmato da Bale nella finale di Coppa del Re ha fatto impazzire gli appassionati di pallone. «Me ispiro a Comottos». ha dichiarato ai giornalisti spagnoli il gallese del Real. Comottos, però, e questo va detto, oltre a essere più dotato tecnicamente, se a sinistra è forte, a destra è fortissimo. Insomma, è più duttile. Tipo Mastella. E se Bale può essere definito un Pasqual meno tecnico, un Bolatti meno rapido, uno Iakovenko meno decisivo, un Eugenio Giani meno presenzialista, di sicuro la sua valutazione superiore ai cento milioni rende difficile ogni paragone, a meno che uno non provi a immaginarsi un enorme gelato del Badiani, che bono l’è bono, ma se non hai la fidejussione scordatelo.

Ma intanto ecco la Roma. Quella del braccio di De Rossi in area di rigore. Allora arbitrava Mazzoleni. E chi ha designato Braschi questa volta? Mazzoleni, naturalmente. Anche perché Bombolo purtroppo è scomparso da un pezzo, Venditti sta incidendo il disco nuovo e la famiglia Cesaroni è impegnata sul set. Questa sarà anche la partita del ritorno di Adem Ljajic, felice di ritrovare i suoi vecchi compagni, il suo vecchio stadio e il suo vecchio condominio di via dell’Arcolaio, i cui inquilini sentono tanta nostalgia per la movida serba, senza la quale la vita si è trasformata in pura malinconia. E così il ragazzo ha promesso che dopo la partita e dopo un giro allo Yab (quindi verso le 3 di mattina), posteggerà il suv sotto la sua vecchia abitazione, sparerà l’autoradio a duemila e ballerà “Happy” di Pharrell Williams direttamente sul cofano. Una rimpatriata in onore dei vecchi tempi. In via dell’Arcolaio non vedono l’ora.

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