Innamorata di se stessa e della propria bellezza, Firenze spesso non chiede, esige. E anche Sousa lo fa. Con educazione. Ma il senso è quello, ed entrambi hanno le loro ragioni.
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Ferrara scrive: “Sousa e quella voglia di fantasia. A caccia della grande bellezza perduta”
L'articolo di Benedetto Ferrara su La Repubblica
Così ci sta che quello che un mese fa sembrava impensabile, cioè il reparto degli intoccabili, l’attacco, sia messo sotto sopra da questo calciomercato gelido e indaffarato. C’è Rossi verso l’addio. E una complessa trattativa con il Levante. Tanti vogliono Pepito, ma quasi nessuno intende accollarsi lo stipendio. Alla fine restano gli spagnoli, che però vogliono un riscatto basso. La Fiorentina non vuole più rischiare situazioni alla Salah, anche se (in questo caso) al contrario. Anche per questo ha preteso che il Barcellona alzasse la cifra della recompra di Tello. C’è in gioco non solo il campo, ma anche l’immagine della società. Resta il fatto che Sousa ha capito che se la difesa va restaurata e il centrocampo solidificato, è anche la fantasia il problema della Fiorentina. E la velocità, l’imprevedibilità, la possibilità di cambiare modulo e disegni sul campo per stare più vicini a Kalinic. Pepito è un fenomeno, ma questo Pepito serve alla Fiorentina? Diciamo che è stato il procuratore di Rossi a forzare la mano. E allora la società ha pensato a riportare in Italia Mauro Zarate, l’unico giocatore che ha perso una causa con Lotito, dal quale è scappato per tornare in Argentina e poi volare di nuovo da questa parte del mondo per indossare la maglia del West Ham. Zarate ha un vistoso problema di continuità, ma se ha voglia è un giocatore capace di tutto. (...)
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