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Ferrara scrive: “Senza una guida né idee. Com’è triste il declino della piccola squadra viola”

L'analisi di Benedetto Ferrara sulla sconfitta della Fiorentina a Palermo

Redazione VN

Ecco l'analisi di Palermo-Fiorentina di Benedetto Ferrara, sulle pagine di Repubblica in edicola oggi:

"Dice Andrea Della Valle che prima della partita li ha guardati negli occhi uno a uno per caricarli. Dopo l’impresa di Palermo (perché perdere a Palermo quest’anno è, statisticamente, un’impresa), le parole del fratello minore di Diego sembrano una battuta di un film demenziale alla Monty Python, tra surrealtà e non sense.

Povera Fiorentina, e poveri i suoi tifosi che ancora ci credono, che hanno abboccato alle frasi fatte di Corvino sul famoso “patto per l’Europa”, a quelle del guru di Bagno a Ripoli che dice che la Fiorentina vuole sempre vincere e a tutti i calcoli sulla rincorsa per il sesto posto, quello che poi significa ritiro anticipato in vista dei preliminari, cioè, per qualcuno, una bella fregatura. Non è un caso se anche il Milan non è andato più in là di un pareggio a Crotone. Non certo perché una squadra gioca contro il suo allenatore o calcola davvero le date delle vacanze, ma nel calcio è tutto molto più semplice: per imporre il tuo potere tecnico devi avere con te motivazioni più forti di quelle del tuo avversario, e il desiderio del Palermo di non farsi umiliare per l’ennesima volta davanti ai suoi (pochi) tifosi era evidentemente più forte della spinta emotiva degli occhi di tigre di Andrea Della Valle o delle supercazzole come se fosse antani di un allenatore che ha cominciato un anno fa a fare le valigie per lasciare Firenze senza lasciare ricordi del suo passaggio. Quindi è inutile chiedersi come sia possibile perdere su un campo dove hanno vinto quasi tutti".

L'articolo integrale sull'edizione fiorentina di Repubblica oggi in edicola

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