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Ferrara scrive: “In 10.000 nel nome di Davide, così la famiglia viola si ritrova unita”

Se tutto deve avere un senso, questo dramma dovrà restare dentro di noi insieme al sorriso di Davide. E ritrovarci uniti sulla strada sarà la nostra vittoria

Redazione VN

Nel silenzio senti solo il fruscio delle bandiere che accarezzano il cielo. C’è la comunità in piazza. C’è la nostra famiglia. Siamo riuniti intorno a un dolore, siamo qui per dire a Francesca e ai genitori di Davide che non saranno mai soli, anche quando tutto sembrerà impossibile, quando il verbo ricominciare sarà nascosto chissà dove.

Introvabile. Perso. È il silenzio di Firenze per il suo capitano. Interrotto solo dagli applausi che nascono e si spengono, per riaccendersi davanti ai volti segnati dal dolore che sfilano per entrare in chiesa. In diecimila, qui. Arrivati di prima mattina. Pazienti nell’attesa, col sole che benedice un vago tentativo di primavera, quella che verrà. Questo è l’ultimo saluto a un ragazzo che sapeva sorridere col cuore. Qualcosa di impossibile da immaginare, da capire, da metabolizzare. (...) Come sarà possibile ripartire? Forse la risposta non è così lontana. Firenze la sta raccontando con questo silenzio, con quelle bandiere al vento, con quelle sciarpe tese. Segni. Piccoli, enormi, veri. La mamma di Davide che manda un bacio alla piazza. Balotelli che saluta mentre gli applausi crescono per lui. Borja Valero e Vecino, Zanetti, Buffon e Chiellini che piange e abbraccia gli ultrà viola che sono lì alle transenne da ore.

C’è Diego Della Valle che guarda i tifosi e batte la sua mano dalla parte del cuore. È una mattina di piccoli gesti e di grande emozione. È la voglia di azzerare il passato, di liberarsi del veleno. (...) Il giorno dell’ultimo saluto potrebbe essere anche la data di una nuova consapevolezza. Fino a sabato tutti si chiedevano come sarebbe stato possibile riannodare i fili. La solitudine interiore sarà la terra della rinascita. Serviranno tempo, pazienza, passo deciso. Perché poi tornerà il calcio e torneranno anche le regole meno simpatiche di un mondo non sempre amico del sentimento reciproco e della ragione. Nessuno può chiedere che Firenze diventi una città senza le sue piccole discussioni e faziosità. È inutile intingere ora le parole nel buonismo perfettamente coscienti del fatto che il tempo sbiadisce i ricordi e i sentimenti, ne attenua la loro capacità di rivoluzionare il tutto. Però questo dramma lascerà un segno profondo che potrebbe rigenerare quel desiderio di stare insieme che questa città ha dimostrato con forza nel momento del bisogno. (...) Se tutto deve avere un senso, questo dramma dovrà restare dentro di noi insieme al sorriso di Davide. E ritrovarci uniti sulla strada sarà la nostra vittoria. E la sua.

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