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Ferrara scrive: “Gol, corsa, idee e personalità. Poi le lacrime di Zarate”

(Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Due punte e torna il gol. Azeri in 10 e i viola dilagano. Squadra in crescita anche in Europa League, doppietta di Babacar

Redazione VN

Grazie Yanuszada, tanto per cominciare. Un suo fallo da ultimo uomo decisamente goffo a un soffio dalla mezz’ora e la Fiorentina si permette il lusso di poter giocare un’ora con un uomo in più, trovando così la luce dentro una partita iniziata nell’ombra e dentro uno strano vuoto di idee. Poi quel cartellino rosso e il mondo di Paulino si ribalta, la sua Fiorentina gioca le sue carte e nel giro di un quarto d’ora chiude i conti: Babacar, Kalinic, Babacar. Quando si dice le due punte. Già. Poi ci pensa Zarate con due reti a fare cinque a zero nel secondo tempo. Niente male, davvero. D’altra parte gli azeri non sono robetta. Undici contro undici mettono sul campo gioco e voglia di stupire. Reynaldo frega un paio di volte un intorpidito De Maio. Dani Quintana veleggia libero tra lo stesso De Maio e capitan Tomovic.

La Fiorentina assiste un po’ svogliata. Tanto che arrivano anche un bel po’ di fischi. E allora i giocatori di Sousa si svegliano ed ecco quel rosso che segna la partita. Una benedizione. Comunque l’Europa è ancora una volta il palcoscenico ideale per provare le due punte. Kalinic e Babacar davanti, dietro a loro Bernardeschi nel ruolo di trequartista. Nel mezzo c’è Cristoforo. Ora tocca a lui, e il ragazzo non manca l’appuntamento. Bene nel recupero dei palloni e benissimo negli assist raffinati per le punte. Il suo colpo di tacco che apre la strada al secondo gol (quello di Kalinic) è prezioso. Questa non è roba da mediani. Applausi per l’uruguayano al (quasi) debutto. In coppia con Sanchez, anche lui racconta di come le seconde linee sono cresciute. (...)

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