E' una rincorsa difficile, ma obbligata. La presentazione della campagna abbonamenti è stata in realtà l’occasione per mostrare un desiderio: quello di cercare un legame con la città più forte e solido. Da quando qualche dirigente ebbe il guizzo iper aziendalista di definire i tifosi come clienti, si comprese che la strada non era quella giusta. Se il calcio fosse solo una questione di marketing e di numeri sarebbe quasi facile. Ma così non è.
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Ferrara scrive: “Calcio non è solo marketing. Corsa per riavere l’affetto dei tifosi”
La presentazione della campagna abbonamenti è stata in realtà l’occasione per cercare un legame con la città più forte e solido
Ferrara prosegue scrivendo che "È chiaro che lo stadio ha una capienza d’altri tempi, che si prende l’acqua e ci sono le tv. Questo lo sappiamo. Ed è anche giusto ricordare che ci sono situazioni peggiori, in Italia, e che in fondo il Franchi ogni tanto riesce ancora a fare la sua bella figura.
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il problema è soprattutto nostro, altrimenti non si spiegano gli stadi inglesi e il Borussia Dortmund coi suoi 55 mila abbonamenti. Si vabbè, paragoni azzardati. Però a un tifoso viola è bastato andare a Siviglia per scoprirsi su un altro pianeta. Nonostante un impianto inaugurato nel ‘58. Sarà vero che a Siviglia piove molto meno, ma lo stadio pieno, tutti con la maglia della loro squadra appiccicata sulla pelle e quell’inno cantato in coro da quarantamila persone: paura. E rispetto, tanto. (...)
Quando rivedi Ardico Magnini insieme a Borja e Gonzalo nel bel video di presentazione della campagna abbonamenti, tu non stai solo celebrando il passato e i sessant’anni del primo scudetto. In realtà stai rimettendo insieme i pezzi di una storia per guardare avanti con orgoglio. E questo è ciò che conta, per cercare di ripartire col piede giusto. Anche perché il potenziale della Fiorentina è notevole. (...)
L'articolo di Benedetto Ferrara in edicola con La Repubblica
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