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Ferrara scrive: Borja Valero è il simbolo della Fiorentina

Sousa ha inserito Borja Valero quando si trattava di conquistare i tre punti

Redazione VN

Anche il ritorno al gol di Kalinic è una bellissima notizia. Il croato - scrive Benedetto Ferrara su la Repubblica - non segnava dal 20 dicembre, e tutti sanno cosa significhi ritrovare il gol per uno che è sempre abituato a farli e sta attraversando un periodo di scarsa brillantezza. Ma sul fatto che Kalinic si sarebbe ritrovato presto nessuno poteva aver dubbi. Chi, invece, i dubbi te li pianta in testa è Babacar. Non certo per la media gol, ma per il fatto che la sua presenza spesso e volentieri (a Bergamo prova lampante), ti fa venire una voglia matta di vedere in campo il croato. Questione di movimenti, di sponde, di creatività, quella che Kalinic riusciva a offrire anche quando per lui fare gol era meno facile del solito. E’ questione di esperienza, appunto, ma anche di visione di gioco e generosità. E’ chiaro che Babacar sta faticando a dare il cento per cento a questa squadra, dove i movimenti della prima punta sono fondamentali per dare un senso agli inserimenti dei centrocampisti e degli esterni. E questo racconta anche di come per questa Fiorentina viva e determinata la questione turn over sia un piccolo problema, risolto fino ad oggi dalla perfetta gestione del suo allenatore, che nel gioco dei cambi ha sbagliato poco o niente. E se sottolineare le prove di Kalinic e Tello è importante, così come è giusto dare a Mati Fernandez i meriti per una buona partita e un gol bello e importante che premia il suo impegno, non è possibile non fare i conti con il salto di qualità che ha imposto alla partita l’ingresso in campo di Borja Valero, tenuto giustamente a riposo da Sousa, ma spedito dentro quando si trattava di portare a casa i tre punti. Per evitare aggettivi zuccherosi e stucchevoli ci limitiamo a dire che lo spagnolo è l’anima della Fiorentina e colui che la rappresenta meglio. Tecnica e cuore, raffinatezza e sacrificio, ecco cos’è questa Fiorentina, nonostante i suoi limiti imposti dal regolamento del calcio italiano, quello che come motto ha il classico: vinca il più ricco. Beh, Borja Valero è colui che sogna di ribaltare tutto questo, che non si tira mai indietro, che trascina tutti con l’esempio. Lui è il giocatore che condivide il suo cuore con la gente. Lui è la certezza.