Ogni partita è un’occasione. E anche questa sfida coi ragazzi della città fantasma lo è. Dura la storia dei giocatori del Qarabag, emigrati a Baku dopo la distruzione delle loro case, della loro vita, del loro stadio. È una storia di tanti anni fa, ma la tristezza resta, come l’orgoglio. La Fiorentina trova gli azeri alla seconda sfida del gironcino. Il glam tecnico della sfida non è un granché, se non fosse che la Fiorentina deve confermare la sua crescita e, soprattutto, lavorare sui suoi limiti, quelli del gioco offensivo, per la precisione.
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Ferrara scrive: “Alla ricerca del gol perduto, la rivoluzione secondo Sousa”
Servono i cross degli esterni, e magari una spalla per la prima punta. Il tutto senza perdere l’equilibrio
Il problema è questo: come ritrovare la strada per il gol? Perché sistemata la difesa e blindato il centrocampo (due visioni dello stesso concetto), ora la Fiorentina deve ritrovare la via della porta avversaria, quella che ha perso per una lunga serie di ragioni, compresa la solitudine del centravanti e un modulo oggettivamene difensivo. Il che fa pensare a una possibile rivoluzione (o evoluzione, diciamo) utile a rimodellare il gioco in funzione del coraggio. Servono i cross degli esterni, e magari una spalla per la prima punta. Il tutto senza perdere l’equilibrio, perchè poi il Qarabag non sarà il Real Madrid, ma è una squadra quadrata entusiasta di giocare sotto i riflettori europei. (...)
L'articolo completo di Benedetto Ferrara in edicola sulle pagine de La Repubblica
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