La sconfitta di Catania ha rimesso al centro dei problemi viola la difficoltà a trovare un estremo difensore in grado di dare sicurezza al reparto e un minimo di continuità. Fa bene il tecnico a dire che lui sceglie di vonta in volta. Ma a questo punto una scelta precisa va fatta per due diversi motivi: il primo è di ordine economico. Neto è di proprietà, un capitale messo a bilancio che non può deprezzarsi e quindi dev’ essere tutelato e difeso; Viviano è una scommessa calcolata, che però rischia di essere solo un investimento pesante (il suo rendimento non è stato all’altezza) dato che a fine anno ci vorranno 7,5 milioni di euro per riscattarlo. Più della metà di un buon attaccante di fascia medio alta. Il secondo di natura tecnica: la Fiorentina rischia di non avere un portiere ‘vero’ fino alla fine della stagione. Montella sembrava aver fatto la sua scelta: Neto. Eppure il portiere brasiliano non riesce a trovare serenità — come spiegare sennò i recenti errori, non solo a Catania — dalla fiducia del tecnico. Le prime gare le ha giocate con leggerezza, ma ora che sente di avere tutta la responsabilità sulle sue spalle non è più tranquillo. (...)
stampa
Fari puntati su Viviano: titolare o via?
Dopo le nuove papere di Neto si riapre il tormentone (COMMENTA)
Evidentemente è un problemi per i due protagonisti della vicenda, forse anche ‘disturbati’ dalle voci di mercato che soprattutto negli ultimi tempi hanno messo al centro del mirino Viviano. Resta o va al Bologna? Quasi un tormentone per chi era arrivato a furor di popolo e difeso dal popolo viola sempre e comunque. Non è escluso che domenica tocchi di nuovo a Viviano salire per primo le scalette del ‘Franchi’. Vedremo soprattutto come risponderà durante la settimana. Qui si entra nel campo delle ipotesi alle quali solo Montella potrà dare certezze. Sempre che alla fine il mercato non possa regalare un nuovo numero 1. Ma sarebbe una sconfitta per tutti: Viviano, Neto e Fiorentina.
Giampaolo Marchini - La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA