Antognoni è entrato in campo con la maglia viola numero 10 e la fascia di capitano. Un tuffo al cuore. Lo stadio era quello della Rondinella, alle Due Strade, per una partita rivolta soltanto agli affetti, in memoria del portiere Andrea Pazzagli, e con l’incasso in favore della Fondazione Borgonovo, sia di una famiglia fiorentina in difficoltà, indicata dalla signora Isa Pazzagli.
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Ex viola, il cuore batte per Pazzagli
Antognoni è entrato in campo con la maglia viola numero 10 e la fascia di capitano. Un tuffo al cuore. Lo stadio era quello della Rondinella, alle Due Strade, per …
Quaranta i giocatori, tra le Glorie Viola e il Club Italia Master. Che bellezza che fossero ancora in campo, tra nostalgie e lampi di ricordi, ma con la goia di vedere i campioni d’ieri, o quasi campioni, gente comunque di casa nostra. Chi erano? Prima di tutto Pazzagli junior, portiere come il padre, poi Landucci, Paradisi, Ivan, Lorieri. Tra i viola ha giocato perfino Spalletti, allenatore dello Zenit di San Pietroburgo.
Molti applausi, e da parte sua queste parole: «Un giorno allenerò la Fiorentina, non so se succederà veramente, ma penso di sì». C’era anche un altro allenatore, Serse Cosmi, lui però a bordo campo. Inoltre, Giovanni Galli, Chiarugi e beninteso Kurt Hamrin, anima della mafestazione con Moreno Roggi e Marco Vnturini della Rondinella. Nella vecchia Fiorentina ecco Carnasciali, Carobbi, Amoruso, Galbiati, Caso, Riganò, Antognoni, Desolati e anche Collacchioni e Ciucchi. Altri nonti, dall’una e dall’altra partre: Torricelli, Di Chiara, Pin, Firicano, Malusci, Coppola, Sacchetti, Chiesa, Berni, Apolloni, Dino Baggio, Bianchi, Evani, Mussi, Costacurta, nonché Alberto e Alessandro Galdiolo. C’era anche la signora Maria Rosa, alla quale sono stati rivolti auguri per Giancarlo.
La bellezza spontanea della partita è che il primo gol (4-1 per gli azzurri) lo ha segnato un ragazzo, Riccardo, figlio di Pazzagli. Abitrava di tutto punto il signor Pettini, con Pepi e De Luca collaboratori. Già, ma gli altri gol? Dino Baggio , De Agostini e Nofri. Un bellissimo pomeriggio, lo possiamo dire con sicurezza e anche con il piccolo vanto di chi vede ruzzolare da tanti anni il pallone.
Il gioco? No, via. Nessuno di noi era lì per quello, e difatti quel giocare quasi al passo, senza affanno, è stata pura ricreazione.
Giampiero Masieri - la Nazione
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