Come leggiamo questa mattina su Repubblica in un articolo a firma Matteo Magrini, ieri sera per Lezzerini non era una partita facile. Buttato dentro a sorpresa da Sousa dopo una prima parte di stagione vissuta da spettatore non pagante. Con un’eccezione: Fiorentina-Chievo, seconda di campionato. Era il 28 agosto, e Lezze entrò per sostituire Tatarusanu, infortunato. Poi stop. Zero. Fu, quello, un giorno importante. Il ragazzo infatti rispose presente (salvò il risultato con una bella parata su Meggiorini) e, soprattutto, capì di essere il numero 12. Non di maglia, ma di fatto. Con buona pace di Dragowski.
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Errori, incertezze e uscite a vuoto Lezzerini, una partita maledetta
La gara di Lezzerini è stata piena di insidie e di errori. Un'analisi che arriva da La Repubblica
Ieri, però, non è andata bene. Una serata difficile, piena di errori ed incertezze. Fin da subito. Basta pensare al gol dello 0-1. Prima una respinta corta poi, sul tiro di Shakhov, palla sotto le gambe. Un errore, inutile girarci attorno. Anche se la difesa, va detto, non l’ha aiutato. Da quel momento, è stata una specie di agonia, con brividi freddi che correvano lungo la schiena del Franchi ad ogni azione del Paok. Un esempio? Le due uscite (a vuoto) nel secondo tempo. Due giocate folli (per scelta e per esecuzione) che stavano per costare carissime alla Fiorentina. Per sua fortuna, soprattutto nella prima occasione, i suoi compagni (e Tomovic in particolare) ci hanno messo una pezza. Certo, bocciarlo adesso sarebbe ingiusto, ma il dubbio resta: davvero Dragowski è peggio di Lezzerini?
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