Se alla Fiorentina di questo periodo si aggiungesse il vero Jovetic, o meglio, quello visto nel primo mese, l’idea di conquistare l’Europa sarebbe ancora più concreta. Ci sono per ora, come sottolinea Il Corriere dello Sport Stadio, due Jovetic ben distinti l’uno dall’altro: quello mostruoso delle prime tre gare e quello molto più normale delle ultime sei. C’è lo Jovetic capocannoniere della Serie A con 4 gol (e un assist, o meglio, un gol regalato al suo compagno Toni) dopo 3 partite e lo Jovetic che negli ultimi 537 minuti è riuscito a segnare solo una volta, a giocare una sola grande partita (col Bologna) e altre 4 sotto tono: a Parma (rigore fallito sull’uno a zero per la Fiorentina, poco prima del pari degli emiliani), a San Siro contro l’Inter, a Verona col Chievo e domenica scorsa con la Lazio.
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E’ l’ora del vero Jovetic
Stasera l’occasione di rilanciarsi contro un portiere “amico” (COMMENTA)
Contro il Bologna, gol e risveglio. O almeno così hanno pensato i tifosi che poi gli hanno visto ripetere a Verona contro il Chievo la stessa partita di Parma, con tutte quelle scelte finali sbagliate. Jovetic spende un sacco di energie per staccarsi dalla linea d’attacco e mettersi a metà strada, dialogare con i palleggiatori e poi cercare il triangolo conclusivo con l’altro attaccante. E’ il suo gioco, non ne conosce altri. Non è un opportunista, vede il gol solo come una sua creazione. Il movimento è lo stesso di inizio stagione, non la precisione, non la lucidità. Dopo la rete contro il Catania e prima di quella contro il Bologna ha fatto passare 321 minuti, adesso sono 263 minuti che non segna, ma ciò che conforta il suo allenatore è che la condizione sembra ancora buona. Toccherà a lui dimostrarlo di fronte al suo ex compagno Frey.
STE. RO.
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