Una minaccia e al tempo stesso un esempio da seguire. Paulo Bruno Exequeil Dybala, 21 anni, argentino con nonna italiana, è il pericolo numero uno sulla strada che conduce la Fiorentina al quinto posto. Ma anche la dimostrazione di come deve muoversi la Viola che verrà. Zamparini ha preso questo talentuoso ragazzino pagandolo 12 milioni di euro più le ricche commissioni internazionali. Un rischio? Forse. Ma adesso lo ha ceduto alla Juventus per tre volte tanto: 32 milioni più bonus. In tempi di fair play finanziario, l’ingaggio di giovani talentuosi è la forma migliore di autofinanziamento. Una regola che a Firenze Pantaleo Corvino ha trasformato in legge: da Jovetic a Nastasic e con un tornaconto minore, ma solo perché era arrivato ad un anno dalla scadenza del contratto, Ljajic.
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Dybala, un gioiellino fatto in casa. Ecco la strada della nuova Fiorentina
Una minaccia e al tempo stesso un esempio da seguire. Paulo Bruno Exequeil Dybala, 21 anni, argentino con nonna italiana, è il pericolo numero uno sulla strada che conduce la …
Certo, non tutto è facile come sembra. La strada è impervia perché i giovani bravi costano tanto e nell’immediato producono poco. Dybala è esploso soltanto in questa stagione dopo che il Palermo lo aveva portato in Italia nell’estate 2012. Più o meno ciò che è capitato alla Lazio con Felipe Anderson. Una felice intuizione di Igli Tare, che come centravanti non era granché ma si è rivelato scopritore di talenti al servizio di Lotito. Felipetto è stato pagato 7 milioni dal Santos nel 2013 e adesso la sua valutazione è schizzata a 30. Però ha fatto penare. Basti pensare che la scorsa estate, persino gli ostinati laziali, lo stavano per cedere in prestito. Il calcio è questo: serve anche un pizzico di fortuna. Ma la strada è tracciata. E non è più possibile tornare indietro. Bisogna tifare per la maglia e rimanere fedeli al Giglio più che al talento mercenario di chi promette amore e invece se ne va alla prima occasione.
Forse è giusto così. Intanto però i campioni vanno trovati. Nelle ultime stagioni la Fiorentina ha fatto altre scelte, mirando giocatori in scadenza di contratto o in cerca di rilancio e tentando qualche scommessa. E i risultati, sia chiaro, sono stati eccellenti. Ma ora manca il talento da vendere per rifondare. Forse è il momento tornare indietro per andare avanti: servono più italiani, ma soprattutto più giovani di qualità. Il futuro viola è nelle mani di Babacar, che sta per rinnovare il contratto sino al 2020 e di Bernardeschi che invece non intende prolungare. Capezzi, Piccini e Matos non sono ancora pronti, Camporese e Acosty si sono persi per strada, così come Rebic, mentre i vari Gondo e Bangu devono andare a fare esperienza. I giovani vanno acquistati: la Roma è stata fortunata con Lamela, l’Inter un po’ meno con Ricky Alvarez. L’Udinese ne ha fatto una ragione di vita. Ma ci sono anche le vie di mezzo. Intanto oggi occhio a Dybala, che promette lacrime e gol nella passerella finale: non facciamoci risucchiare dal clima di festa.
Alessandro Bocci - Corriere Fiorentino
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