stampa

Drastici tagli a Parma, fiducia e timore ricorsi

E’ domani il gran giorno in cui Parma conoscerà il destino della sua squadra. Alle 12 scade infatti il notaio Almansi attende offerte in busta chiusa da parte chi voglia …

Redazione VN

E' domani il gran giorno in cui Parma conoscerà il destino della sua squadra. Alle 12 scade infatti il notaio Almansi attende offerte in busta chiusa da parte chi voglia rilevare la società dalla curatela fallimentare. I commercialisti Anedda e Guiotto (coadiuvati da Demetrio Albertini) hanno lavorato pancia a terra per ridurre il debito sportivo fino a 22 milioni e rendere così sopportabili gli oneri per il nuovo patron. Per arrivarci hanno chiesto pesanti sacrifici a tanti creditori, in primis ai calciatori. ora si stanno tirando le fila di questa comlessa operazione.

Mirante s'è tagliato 1,4 milioni di compensi arretrati, Marchionni e Lucarelli un milione, Rispoli più di 800 mila euro pur di svincolarsi, Belfodil 1,4 milioni con la stessa motivazione e poi Cassani (1,3 milioni), Pozzi (900mila euro), Gobbi (1,3 milioni), Lodi (quasi 700mila) . Tanti, tantissimi altri hanno lasciato sul tavolo alte percentuali di stipendi ben più bassi. Certo, non c'erano molte speranze di averli comunque, quei denari, se non in minima parte e in tempi biblici, ma intanto ogni milione che fosse rimasto a far parte del monte del debito avrebbe allontanato un potenziale acquirente in grado di far fronte almeno alle pendenze sopravvissute ai tagli. Chi ha rifiutato di tagliare il debito se l'è visto ricusare e dovrà rivolgersi agli avvocati ma i curatori sono certi che i loro ricorsi non si ritorceranno sulla nuova proprietà.

Le voci dell'ultim'ora sembrano rincuorare i tifosi, che anche l'altra sera, alla festa dei Boys, si sono mostrati fiduciosi. In effetti sia la cordata-Piazza che quella che fa capo a Corrado vengono dati in procinto di formulare una loro offerta, per cui nella più rosea delle ipotesi si potrebbe anche andare ad un'asta al rialzo da tenersi il giorno dopo, mercoledì, proprio come un anno fa era avvenuto per il Bari (...).

Paolo Grossi - Il Corriere dello Sport