E' evidente che contro il più forte attacco del campionato certe distrazioni facilmente si trasformano in veleno puro. Era successo a Napoli, è successo ancora. Diciamo che certi attaccanti ti graziano, altri no. E questa volta, così come era successo a Napoli, l’ingenuità è stata pagata carissima. La differenza tra le due partite è abbastanza evidente. Il gol di Salah (e quello che era successo alla Roma nella sfida di Champions contro il Bayer Leverkusen), hanno fatto diventare Garcia un maestro del catenaccio e per la Fiorentina le occasioni sono arrivate solo a fine partita, quando i giallorossi sono calati. A Napoli Sousa aveva potuto fare il suo gioco e così era nato un primo tempo spettacolare. Altra storia, indubbiamente.
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Dopo l’euforia facciamo con calma. L’articolo di Benedetto Ferrara
Ci sono state leggerezze, ma l'obiettivo Champions rimane
Comunque, adesso, si tratta di mescolare la calma con la riflessione. Da una parte sarebbe ingiusto criticare una Fiorentina che ci ha provato e ha perso per delle leggerezze che forse testimoniano la sua immaturità. Dall’altra prendere sotto gamba i sei gol subiti in tre partite, sarebbe un errore, perché ora il problema non è quello di aver perso contro due candidate allo scudetto, fatto che comunque ti racconta i tuoi limiti, ma gli errori da evitare,perché passare dall’euforia del primato alla presa di coscienza dei tuoi limiti deve essere la tua forza, non la tua debolezza.
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