Si corre il rischio di volere tutto e subito, e non è da noi. Però giunti alla partita di oggi ci sentiamo di dare un consiglio alla Fiorentina: giocare un po’ meno bene, ma vincere. Non si tratta di improvvisa ansia da risultato — siamo solo all’inizio di ottobre — ma il vortice di complimenti che ha avvolto i viola da fine agosto a oggi rischia di far perdere di vista il processo di crescita di un gruppo molto buono. Ma che di fronte a Napoli e Inter ha chinato la testa, mentre con il Parma si è forse troppo beato della sua bellezza, finendo col prendere il pareggio nel recupero.
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Dopo gli elogi, una vittoria
Si corre il rischio di volere tutto e subito, e non è da noi. Però giunti alla partita di oggi ci sentiamo di dare un consiglio alla Fiorentina: giocare un …
Questa mancanza di praticità, l’assenza di un killer sotto porta che trasformi il gioco in gol, rischia di essere un limite per la Fiorentina di questi tempi. Ed è per questo che ci siamo permessi di desiderare una partita forse meno attraente dal punto di vista dello spettacolo, ma ricca di gol e punti per i viola. Del resto Montella è quasi costretto a cambiare: in difesa c’è l’esordio di Savic, promettente difensore che si era ritagliato anche un discreto spazio discreto nel Manchester City. Roncaglia e Tomovic avranno il compito di aiutarlo ad inserirsi senza traumi. Ma è davanti che il tecnico viola — lui sì una delle rivelazioni assolute del campionato — ha bisogno di un grammo in più di fantasia e concretezza. Ljajic forse ha perso tutti i treni possibili che già Delio Rossi la stagione scorsa gli aveva prospettato, mentre El Hamdaoui non si è ancora allenato con continuità. La sensazione è che tocchi a Toni dare un mano a Jovetic, magari con l’appoggio da dietro di Mati Fernandez, un tipo veloce ma leggero negli scambi che non disdegna di tirare le punizioni con personalità.
Non si vive solo di calci piazzati — nonostante la Fiorentina stia prendendo confidenza con la materia — e oggi la squadra è chiamata a dare garanzie ai propri tifosi: non si accontentino del bel gioco e cerchino più spesso la porta. Il Bologna di Gila e Diamanti può dare molta noia. Meglio badare al sodo, per evitare guai maggiori. Poi ci sarà la sosta per la nazionale, e la Fiorentina tornerà a godere delle prestazioni di un certo Aquilani, che tanto è mancato quando si è trattato di giocare con lanci lunghi e fraseggi in verticale: ricordate il gol della vittoria contro l’Udinese alla prima di campionato?
La Nazione
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