Come nella scena — a sorpresa ma sicuramente più attesa — di un film da Oscar, ieri la Fiorentina ha riabbracciato Diego Della Valle. Sì, il numero uno del club, in gran silenzio, ma subito scovato da tifosi e giornalisti, si è presentato in città. Zona stadio, ovviamente, con l’obiettivo di accendere a suo modo la sfida più attesa del campionato: Juventus-Fiorentina.
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Diego Della Valle alla squadra: “Vincete”
Blitz del super Patron viola per motivare la Fiorentina (COMMENTA)
Voleva tornare accanto ai suoi giocatori, DDV e lo ha fatto nella vigilia più elettrizzante con un colpo dall’effetto mediatico dirompente. Lui e suo fratello Andrea, entrambi motivatissimi, hanno voluto dare la carica a Montella e alla squadra. Senza trascurare di replicare (con una rispostina secca, ma scientifica) anche al popolo juventino che promette ai... colleghi-rivali viola, un pomeriggio d’inferno in quel di Torino. Diego Della Valle è tornato a Firenze. Un blitz, due anni e mezzo dopo l’ultima volta. Alla vigilia della gara contro la Juventus è voluto arrivare a salutare la squadra, a conoscere i nuovi giocatori, a dare la carica a tutti, come accaduto lo scorso aprile, a Milano, a poche ore dalla delicata trasferta contro il Milan.
I due fratelli che hanno raccolto la Fiorentina dagli «inferi» (tanto per rimanere all’ironia su Dante utilizzata ieri dai tifosi fiorentini per replicare ai bianconeri) e l’hanno riportata fino in Europa questa vigilia hanno voluto viverla insieme. Non a Torino, oggi, dove non ci sarà nessuno dei due, ma a Firenze, a casa loro. Perché l’inferno promesso ai viola attraverso il sito ufficiale della Juventus, «ma davvero dicono così? E dove è finito lo stile Agnelli?» ha chiesto stupito Andrea lasciando il centro, loro hanno provato in qualche modo a trasformarlo in energia positiva.
L'ultima volta che Diego aveva parlato alla squadra era stato a Milano, a poche ore dalla sfida di San Siro, vinta. Il patron, che quella sera varò il motto delle tre D, Dignità, Dovere e Divertimento (tutto rigorosamente in maiuscolo), ieri quel quadro lo ha rivisto ovunque nel centro sportivo che non aveva mai visitato. Suo fratello Andrea gli ha fatto da anfitrione, lui, jeans e giacca verde, si è complimentato con tutti. Con l’allenatore Vincenzo Montella e con la dirigenza, per i risultati ottenuti. Ha salutato Luca Toni, ha stretto la mano a Lupatelli e Jovetic. Ha conosciuto David Pizarro, poi si è intrattenuto a pranzo con la squadra (seduto a capotavola, con Pradè e Montella ai lati). «Comunque vada - ha detto a tutti -, non esaltatevi e non abbattetevi troppo. Il mio vuole essere un grosso in bocca al lupo». La squadra, subito dopo, è partita verso la stazione di Santa Maria Novella, dove alle 15.23, dal binario 8, è partita per Torino a bordo di Italo.
Diego è rimasto nel centro sportivo con tutta la dirigenza fino alle 16,15 quando, a bordo di un’auto scura si è diretto vero l’aeroporto. Poco dopo, a parlare è stato suo fratello Andrea. «Diego è tornato, è stato bello averlo tra di noi. Mio fratello è un grande motivatore. Ha voluto lanciare il suo messaggio insieme al mio. I ragazzi sono concentrati, consapevoli dell’importanza di questa sfida, lo hanno già capito all’andata». «Ho dovuto... ricordarglielo — ha continuato ADV —, ma nemmeno poi tanto. Sarà una gran bella partita calcisticamente parlando. Mi auguro che i nostri tifosi possano divertirsi. Né io né Diego andremo a Torino ma con la testa saremo lì. Il video e il messaggio della Juve? Non l’ho visto. Sono così cattivi? In questo caso sarebbe una cosa che si commenta da sola. E questo sarebbe lo stile Agnelli? Eventualmente parlerò domani sera (oggi, ndr)».
Riccardo Galli - La Nazione
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