Un passo indietro. Con personalità, ma un passo indietro. Che non sarebbe stato come contro la Juve era da immaginarselo. Non è stato lo stesso il centrocampo, meno preciso con Borja Valero. Poco brillante Pizarro, con Romulo che perlomeno piazza il gol della speranza. Stramaccioni ha usato l’arma che di solito utilizzano le piccole squadre contro le grandi: contenimento e ripartenze, in velocità. Con un nome: Coutinho.
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Di Chiara: “Un passo indietro”
L’ex viola: “Mati la nota lieta della serata di ieri”.
La difesa viola traballa più del solito. Con un Giannoccaro fin troppo fiscale e severo. L’espulsione di Rodriguez condanna la Fiorentina alla sofferenza. Entra Fernandez, esce Ljajic, Toni per Cuadrado e la squadra si riassetta sul 4-3-1-1. Romulo e Pasqual si allineano con i due centrali difensivi. Nonostante che quasi sino alla fine testa e fisico abbiano tenuto, i viola non ce l’hanno fatta nell’impresa. Poteva finire in parità.
Il problema è sempre lo stesso: chi segna? Con Jovetic meno in vena di fantasie è spuntato un buon Ljajic, purtroppo sempre poco freddo sotto porta. Anche se inutili al risultato, i tre cambi hanno messo in evidenza Mati Fernandez. Toni non ha occasioni da sfruttare: ormai la squadra è anche stanca e le manca qualche fischio a favore. Due punti in tre partite non è il massimo, ma non rende giustizia. Il calendario può essere anche più clemente.
Alberto Di Chiara - La Nazione
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