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De Zerbi “il futurista”, quei precedenti a Firenze: da Radice a Malesani

De Zerbi e l'analisi dei predecessori di un calcio futurista, gli allenatori visti negli anni a Firenze

Redazione VN

Domani la Fiorentina farà visita al Sassuolo del "profeta futurista" De Zerbi - così lo definisce stamani Stefano Cecchi nel suo articolo per La Nazione. Un allenatore moderno che molti vedrebbero bene in viola, per ripetere alcune storie già viste nel passato. La Fiorentina ne ha conosciuti di innovatori giovani in panchina. Gigi Radice, era uno di questi. Aveva 38 anni quando, nel 1974, arrivò ad allenare i viola dal Cesena. In campo esplosero come Roggi, Guerini e Beatrice. Altri  come De Sisti andarono in crisi,. A fine stagione arrivò Nereo Rocco, il simbolo della restaurazione calcistica. Un innovatore rivoluzionario fu anche Sven Goran Eriksson, svedese "impalato", ma portatore di un bel calcio di movimento. Durò due anni a Firenze, prima di andare a vincere ovunque nel mondo. Un solo anno durò invece un rivoluzionario che incarnava l’idea del calcio popolare e sognatore. Alberto Malesani arrivò nel 1997 dal Chievo, settimo in B. Il suo approdo al calcio che conta era dettato solo dallo studio, dall’applicazione e dalla passione infinita che aveva per tutto ciò che rimandava al football. Al suo posto, proprio come Rocco con Radice, arrivò il simbolo della restaurazione: Giovanni Trapattoni, col suo calcio di barricate davanti al portiere.

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