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DDV vs Renzi. Cognigni e Nardella chiariscono: “Scindere stadio e politica”

Nuovo attacco del proprietario della Fiorentina al premier: “E’ pericoloso. Tante promesse non mantenute”

Redazione VN

"Sta diventando un pericolo. Ha fatto tonnellate di promesse che non ha mantenuto". Diego Della Valle battezza così il premier Matteo Renzi nel corso della trasmissione Servizio Pubblico. Ma niente paura per quanto riguarda il discorso stadio, almeno così dice il sindaco di Firenze Dario Nardella: "Per noi non cambia niente, tutto questo non c’entra niente con lo stadio, andremo avanti nell’esame pensando solo alla proposta. Cosa ci diremo quando ci vedremo di nuovo? Metteremo la regola di non parlare di politica. Ricorreremo anche ad una collaborazione per gli aspetti legali ed urbanistici, la nostra dovrà essere una procedura a prova di bomba", ha dichiarato il primo cittadino subito dopo aver presentato la serata di solidarietà promossa da Trisomia 21 a fianco della first lady Agnese Renzi. Sulla stessa linea d'onda la Fiorentina, che attraverso il presidente esecutivo Mario Cognigni fa sapere: "Accostare le due cose, la politica nazionale e il progetto di crescita della società è pretestuoso. Non c’è nessun legame".

Per cominciare, dovrà essere a prova di Corte dei conti. Perché se il primo step dell’esame del Comune riguarderà l’analisi del piano finanziario (per capire anzitutto se la cittadella e il centro commerciale sono economicamente proporzionati all’investimento del nuovo stadio), il secondo sarà il mercato ortofrutticolo “sfrattato” dalla proposta viola. Dove ricollocarlo? I tecnici di Palazzo Vecchio stanno incontrando i tecnici del Gruppo Unipol, proprietario dei terreni di Castello. Più avanti lo stesso Nardella incontrerà l’ad di UnipolSai Carlo Cimbri. Dovunque si trovino i terreni che ospiteranno il nuovo mercato a Palazzo Vecchio una cosa è già chiara: "Il Comune non ci metterà un euro". La Corte dei conti potrebbe del resto obiettare, nel caso il Comune procuri il terreno per il mercato, che è stato favorito un privato. Ed è perciò probabile che la prima risposta del Comune si trasformi in una richiesta di integrazioni e chiarimenti.

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