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Daspo agli ultrà del Parlamento, la Multipla…

L’incipit del Viola Pop di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Grandissima folla ieri mattina davanti all’Hotel Savoy, in piazza della Repubblica. Attesi il presidente turco insieme all’imperatore Fatih Terim. I giornalisti erano tutti lì. E c’era anche Vittorio Cecchi Gori, che stringeva in pugno ben stretto un misterioso foglio arrotolato. Si è scoperto poi che si trattava del progetto del nuovo centro sportivo di Bagno a Ripoli. Avete visto? Bastava avere pazienza. Ma Terim non è arrivato. Colpa del maltempo. E così il gruppo di giornalisti si è trasferito alla pensione Mirella di via Sant’Antonino, dove li attendeva Delio Rossi con il presidente della Jacuzia Eugenji Gianov (è una delle sue cariche. L’ha vinta in una sfida a Risiko con Mastrapasqua, ma pochi lo sanno). Una spuma al cedro con vodka, i saluti, un paio di manate rifilate a girare e arrivederci alla prossima. Le rimpatriate fanno sempre piacere. E, comunque, in confronto a un abitante del parlamento italiano, Delione pare Gandhi.

In settimana, come noto, alla Camera è successo di tutto. Assalti, offese, gestacci. Tanto che anche gli ultras di tutte le curve italiane si sono dissociati da ciò che hanno visto, chiedendo l’applicazione del daspo per i deputati, il che in effetti ci starebbe pure. All’irruenza dei 5 stelle c’è chi ha risposto cantando “Bella ciao”. Una canzone evocativa, sacra e intoccabile. Un inno partigiano, anche se qualcuno pensava si trattasse di un commosso addio alla Banca d’Italia. Ci sta che i padri della democrazia si stiano rivoltando nelle loro tombe. Magari invocando la delocalizzazione delle stesse in qualche paese più civile. O forse no. Loro erano gente tosta, che non conosceva la resa e, soprattutto, la rabbrividente parola delocalizzazione. A proposito: la Fiat ha annunciato che da ora in poi si chiamerà Fca (i giochi di parole sono troppo facili e poco riferibili), società con sede in Olanda e domicilio fiscale in Gran Bretagna, sempre che la Regina non ponga un veto sulla Multipla, perché c’è un limite a tutto.

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