Una serata facile. E a tratti anche bella. La Fiorentina azzera il dopolavoro bielorusso, ma la pochezza dell’avversario non toglie i meriti di una squadra segnata dal turn over. Partita dominata, un paio di occasioni clamorose concesse e poi nessuna pietà. Si rivede perfino Ilicic. Ma, soprattutto, a tutti gli innamorati della Fiorentina si saranno illuminati gli occhi davanti a un ragazzo biondo chiamato Federico Bernardeschi. Tecnica e freddezza: l’attaccante di Montella ha messo in mostra il suo talento e un repertorio di alto livello, a cominciare da quella accelerazione sulla sinistra chiusa da un assist formidabile per Ilicic, che però, in quel caso, è inciampato sul pallone. Bello anche il gol, un sinistro preciso che racconta di un piede prezioso ma, soprattutto, di una formidabile lucidità. Ok, è giusto ricordare che la Dinamo Minsk è quello che è, ma Bernardeschi ha illuminato comunque un pezzo di futuro. E’ vero: le sue doti erano note, ma l’assist per Babacar a Torino e i due gol segnati in Europa spiegano che il ragazzo inizia ad essere decisivo.
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Dal campionato alla coppa sempre più Bernardeschi
Il gioiello viola incanta anche in Bielorussia. L’incipit dell’articolo di Ferrara
E’ chiaro: a vent’anni puoi fare i conti con una prevedibile incoerenza dovuta a una maturità che non può essere ancora tua. E poi è anche vero che esaltare un ragazzo può essere rischioso. Fatto sta che i giovani (Bernardeschi e Babacar) sono le notizie più belle di questo inizio autunno. Senza per questo togliere niente a una Fiorentina che lavora duro per rialzare la testa.
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