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Dai paragoni con Batistuta alla panchina contro il Monza: Simeone è al capolinea fiorentino

La Sampdoria preme per l'argentino, la definizione della trattativa potrebbe arrivare nelle prossime ore

Redazione VN

Un giorno arrivi a Firenze, pagato 18 milioni e ti accostano a Batistuta. Un altro ancora fai vivere alla Fiorentina una giornata da urlo rifilando una tripletta storica al Napoli, nella settimana dove i partenopei accarezzavano il sogno scudetto. Un altro poi ti ritrovi in panchina col Monza, nuovamente seduto su quel seggiolino a bordo campo proprio col Napoli. E così comprendi che forse la tua avventura è arrivata al capolinea - scrive La Repubblica - mentre l’allenatore prova un tuo compagno come falso nove e poi schiera titolare, alla prima di campionato, quel ragazzino così talentuoso che nel frattempo ti ha scavalcato nelle gerarchie.

La storia di Giovanni Simeone, 24 anni, è racchiusa in una sfera di emozioni, sensazioni, speranze e illusioni. Un colpo in piena regola, quello messo a segno due stagioni fa: arrivato dal Genoa al termine di un anno positivo, con 13 reti all’attivo e tanti buoni propositi. La maglia da titolare, l’investimento della proprietà, quello del tecnico Stefano Pioli. Che ha sempre creduto nell’argentino: 15 reti alla sua prima stagione in viola e la consapevolezza che il percorso di crescita, per lui, fosse soltanto all’inizio. Poi però qualcosa non ha funzionato. Simeone non ha concorrenza nel suo ruolo, per scelta del club, e si ritrova a dover fare i conti anche con una crisi di rendimento che lo svuota e innervosisce a tal punto che dopo un gol messo a segno contro l’Empoli, al Franchi, zittisce anche i tifosi della curva Fiesole in un gesto di stizza che non è passato inosservato. Soltanto 8 gol l’anno scorso, l’ultimo dei quali messo a segno a fine marzo.

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