stampa

Da Momo a Mounir: quelli che si giocano tutto

Sono i leader silenziosi, i tenori che adesso devono giocarsi in tutti i modi la riconferma in viola. Sono quelli che i gol li hanno fatti, da El Hamdaoui a …

Redazione VN

Sono i leader silenziosi, i tenori che adesso devono giocarsi in tutti i modi la riconferma in viola. Sono quelli che i gol li hanno fatti, da El Hamdaoui a Larrondo, ma anche quelli che fino ad oggi sono stati utilizzati da Montella con il contagocce, da Sissoko a Llama, 154 minuti in due. E’ l’altra faccia della Fiorentina, quella che l’Europa la vuole più di ogni altro perché dall’Europa rischia di passare il proprio destino. Mounir, il talento marocchino arrivato dall’Ajax con oltre 110 reti in carriera, rischia di diventare il grande flop. Eppure è tra quelli che in allenamento non si è mai arreso. E’ stato penalizzato dai tanti mesi di stop sopportati in Olanda, ma dopo la Coppa d’Africa è parso come rigenerato. Ha rischiato di realizzare il quinto gol all’Inter, lui che fino ad oggi ha dimostrato di essere bomber da trasferta, ma non è riuscito ad andare oltre. Ha nove gare di tempo per dimostrare il proprio valore e trasformarsi nell’asso nella manica di Montella.

Anche Larrondo ha bisogno di mettersi in mostra. Ha segnato col Chievo un gol che ha permesso alla Fiorentina di ricominciare a vincere, ma non basta. Momo Sissoko sta cominciando ad ambientarsi adesso. Non appena rientrerà dall’impegno contro il Ruanda, con il suo Mali, tornerà al centro della Fiorentina. Piace per quel suo passo dinamico, per la capacità di muoversi in maniera tentacolare in mezzo al campo, ma in viola, la squadra alla quale per altro ha segnato il suo primo gol italiano con la maglia della Juventus, deve ancora farsi apprezzare. E Llama? Se fosse arrivato, a gennaio, il vice di Pasqual, Marcos Alonso, sarebbe stato ceduto, ma alla fine Montella gli ha concesso una nuova opportunità. Deve essere riscattato dal Catania e vuole fare di tutto per provare anche lui la scalata all’Europa.

La Nazione