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Da Carosi a Mihajlovic, passando per Ranieri. Quando la panchina viola diventa scomoda

GERMOGLI PH: 29 LUGLIO 2020 FIRENZE STADIO ARTEMIO FRANCHI SERIE A FIORENTINA VS BOLOGNA NELLA FOTO MISTER BOLOGNA SINISA MIHAJLOVIC

E poi ancora Mazzone, Giorgi e l'attuale c.t. azzurro Mancini: Iachini è solo l'ultimo di una lunga serie di allenatori contestati a Firenze

Redazione VN

Su La Nazione si ripercorre la parabola discendente degli allenatori viola del passato contestati dalla piazza. Si parte con "Se Carosi se ne va / lo scudetto viola sarà". All’albore degli anni ’80 una mano anonima tracciò questa scritta sui muri del Franchi, a sintetizzare il pensiero dei tifosi che proprio non ne potevano più del calcio asfittico di Paolone Carosi. Viene citato Mazzone (dimissionario nel 1978 per la disperazione del presidente Ugolini), ma anche Agroppi. In quest'ultimo caso, più che i risultati, furono fatali i rapporti difficili con Antognoni nell'85-'86. Viene ricordato anche un aneddoto: a metà settimana un gruppetto di tifosi, arrivato ai campini d’allenameneto per contestare Agroppi, si ritrovò a fare a pugni con Passarella, che prese le difese dell’allenatore.

Non andò meglio a Bruno Giorgi, arrivato per sostituire Eriksson e subissato di fischi fin dall'inizio, e pure ad un luminare del calcio come Ranieri. Una promozione e due trofei con il tecnico di Testaccio, ma anche un finale polemico: "Facci l’ultimo miracolo / datti foco, gli scrisse con stile romantico-cortese la curva, che nella contesa tra Ranieri e Vittorio Cecchi Gori scelse di stare col presidente. Qualche anno dopo toccò a Mancini essere contestato, non solo per le scelte di campo ma anche per la vicinanza proprio con Cecchi Gori. Ma l’ultima contestazione vera, profonda, collettiva, che molto ricorda quella di oggi a Iachini, Firenze l’ha fatta nei confronti di Mihajlovic.

 (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)
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