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Cuadrado, quel blitz per portarlo in viola

Storia di un blitz chiuso in 12 ore dopo il recupero dei rapporti fra Fiorentina e Udinese, incrinati dalla picconata finanziaria dell’affare D’Agostino: a metà luglio Della Valle e Pozzo …

Redazione VN

Storia di un blitz chiuso in 12 ore dopo il recupero dei rapporti fra Fiorentina e Udinese, incrinati dalla picconata finanziaria dell’affare D’Agostino: a metà luglio Della Valle e Pozzo tornarono a parlarsi e Pradè sfruttò l’apertura diplomatica chiamando il presidente fiuliano: ci piace Cuadrado, ce lo date? Così arrivò — praticamente dalla mattina alla sera — uno dei giocatori fondamentali per la cooperativa di Montella. Il talento grezzo di Juan Guillermo Cuadrado, colombiano dalla corsa feroce eppure lieve con i suoi dribbling ricamati, sbarcò nel ritiro viola di Moena dopo un altro blitz, questa volta in ospedale. Subito dopo aver firmato il contratto via fax, Guillermo venne operato di appendicite. Sarà stata l’emozione? Forse per farsi perdonare — aveva incassato 4,5 milioni per la comproprietà di D’Agostino, riscattato dopo un anno alle buste per 111mila euro contro i 50mila offerti dai viola — l’Udinese accettò di girare in prestito Cuadrado a condizioni spettacolari, considerati i prezzi e le abitudini della ditta friulana: un milione pagabile in tre stagioni, più il diritto di riscatto della metà già fissato a 5 milioni, anche quelli diluibili in tre anni. Visto con gli occhi di adesso, un colpo supersexy per il calcio viola e probabilmente anche per il bilancio.

Cuadrado ha segnato cinque gol giocando da esterno destro — record personale — ma non è tanto il numero dei centri a renderlo fondamentale: sono l’intensità sulla fascia, la potenza della corsa, la forza nelle percussioni unità alla tempestività dei rientri a creare un mix che ha poche repliche nel campionato italiano. Qualcuno ricorda che nel Medellin era partito terzino, poi fu criticato perché «non sapeva fare le diagonali». Probabilmente fu quella la sua fortuna, anche se anche Marino nell’Udinese partì con Juan Guillermo guardiano difensivo. (...) Vista oggi, l’intelaiatura con il recuperato Ljajic e Cuadrado è un’esempio di integrazione che si fonde con il gran lavoro del centrocampo e il movimento di Jovetic. E in futuro — probabilmente contro il Palermo, il 12 maggio — si potrà vedere quanto vale il reparto offensivo con un giocatore che modestamente si chiama Giuseppe Rossi.

Angelo Giorgetti - La Nazione