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Così Mario ha rotto l’incantesimo

Il ritratto de La Nazione sul bomber viola

Redazione VN

Marione ha battuto la strega Nocciola, è riuscito a sgretolare l’incantesimo che lo aveva fatto regredire a bomber improbabile, un attaccante capace di sbagliare due gol che Larrondo, uno a caso, avrebbe forse segnato di tacco. Ieri sera _ ancora sotto incantesimo _ Gomez ha cominciato la partita con un colpo di ciabatta a porta vuota (ancora palo) immalinconendo tutti, forse perfino Rossi che sotto choc da pochi metri ha mirato in curva riprendendo la ribattuta. Risolini e battute: ci hanno mandato il gemello scarso del tedesco?

Ma da lì Marione ha cominciato a inseguire la strega, l’ha stanata, è riuscito a trovare l’antidoto per la pozione avvelenata che gli hanno fatto bere da qualche parte. Forse Marotta all’aeroporto di Monaco?

Gomez ha cominciato a giocare sul serio, come se fosse arrivato a Firenze con la Champions in corpo, quella che abbiamo visto in foto alzata da lui. Era solo giugno, sembrava un secolo fa. Ma poi Marione si è mosso da giocatore vero, ha creato spazi, ha difeso palloni come ci si aspetta da uno come lui, si è infilato in percussione cercando il gol in tutti i modi, sbarbando Portanova e Manfredini che non sono esattamente due bambole.

Lo ha trovato, il gol, mirando la fuga di Pasqual, ha intuito il posto esatto in cui sarebbe planato il pallone, ha allargato il piattone destro trasformando in rapina il più comodo e nello stesso tempo difficile degli assist, perché dietro a lui c’erano due difensori in corsa e il portiere si era tuffato. Ma da lì il gemello forte della famiglia Gomez non sbaglia: primo gol in Italia, Genoa sotto di tre reti, strega Nocciola di uno. Mario è corso sotto la curva, come per farsi riconoscere dai tifosi viola: guardatemi bene sono io, quello autentico, ho duecento gol nella mia valigia e ora sono qui a segnare per voi.

L'orgoglio di un campione non si misura e chissà quanto deve aver sofferto Marione in questi giorni se alla fine, dopo aver segnato il raddoppio su rigore, ha esultato in modo plateale sotto la curva del Genoa che lo aveva beccato. Nel calcio non importa essere educati, basta buttarla dentro. La strega Nocciola si rassegni, Gomez è tornato.

La Nazione