In finale a giocarsi la prima coppa dell'era Della Valle. Di prepotenza, di rabbia, di sofferenza (tanta) come nelle migliori sceneggiature a lieto fine. Quando il pallone accarezza l'epica. Tensione, altissima, che esplode in un urlo di gioia (e di liberazione) al fischio finale dell'arbitro Massa, al termine di quegli assurdi sei minuti di recupero che sembravano non finire mai. «Tutti a Roma alé, tutti a Roma alé», le mani e gli occhi dei 25 mila del Franchi protese verso il campo in un abbraccio carico di gioia. Urla, quasi con le lacrime agli occhi per l'emozione, anche la tribuna, con Diego («Io a Roma ci sono sicuro», dice a fine partita) e Andrea Della Valle seduti accanto che si alzano in piedi con i pugni al cielo, i fratelli che dodici anni fa raccolsero le macerie della Fiorentina per riportarla ai vertici del calcio italiano e internazionale.
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Corriere: Quando il pallone accarezza l’epica
In finale a giocarsi la prima coppa dell’era Della Valle. Di prepotenza, di rabbia, di sofferenza (tanta) come nelle migliori sceneggiature a lieto fine. Quando il pallone accarezza l’epica. Tensione, …
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Anche la fortuna, per una volta, è sembrata dalla parte della Fiorentina. Su quel colpo di testa al 33' del primo tempo di Di Natale che si stampato all'incrocio dei pali con Neto ormai battuto. Sarebbe stato il pareggio e sarebbe stata anche tutta un'altra partita. Perché il gol di Pasqual, stupendo e simbolico dopo otto anni passati a Firenze, dopo nemmeno un quarto d'ora di gioco ha rotto tutti i piani dell'Udinese arrivata al Franchi con l'intenzione di chiudersi nella propria metà campo e ripartire in contropiede sfruttando così le sue armi migliori.
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Neto che ieri però si è caricato sulle spalle il Franchi e la Fiorentina in un finale convulso (espulso Domizzi) e pericolosissimo. Almeno tre interventi decisivi e poi l'abbraccio con tutta la squadra che dopo il fischio finale lo ha letteralmente sommerso in quella porta rimasta inviolata. E poi il coro «Neto, Neto» per la più bella delle rivincite. Un po' come per tutta la Fiorentina e per i fratelli Della Valle. Che con Montella ora sono pronti ad alzare il primo trofeo. Per una festa impossibile da immaginare. E solo da vivere.
Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino
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