Di Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino
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Corriere Fiorentino: l’ambivalenza dell’Europa
Il commento di Fiorentina-Frosinone a cura di Ernesto Poesio del Corriere Fiorentino
La classifica parla di nuovo con dolci parole. La Fiorentina è in testa con l’Inter. La Roma e il Napoli, le due squadre che sembrava avessero bruscamente ridimensionato i viola, sono un’altra volta dietro: vicine, ma dietro. La giornata era senza dubbio favorevole perché tra tutte le squadre piazzate lassù, nei primi posti, la Fiorentina aveva l’impegno più facile. E guardando la partita di ieri saremmo tentati di rivalutare l’infelice uscita di Lotito sul Frosinone, se non fosse che a noi, o meglio a me, le piccole squadre che arrivano in serie A e «abitano» in città dove ancora è possibile vedere la partita dalla terrazza di casa, fanno comunque simpatia. Per avere ragione di questo Frosinone è bastato poco: un colpetto di fortuna, un cross di Rebic diventato gol, anche senza l’approvazione dell’autore che, con un atteggiamento signorile non ha festeggiato, il che equivale a chiedere scusa. Da allora la partita, che già era facile, lo è diventata ancora di più e si sono visti un gol di tacco di Gonzalo, un cucchiaio di Babacar dal dischetto e un improvviso risveglio di Suarez con palla rubata e tiro imparabile, come se la squadra volesse dimostrare di saper segnare — eccome — non solo quando non vuole, ma anche come e quando vuole. In questo modo, con quattro reti nel primo tempo, sono diventate inesistenti anche le perplessità di chi aveva giudicato eccessivo il turn over di Paulo Sousa (confessiamo di essere stati tra questi), ma è evidente che l’allenatore sta riservando gli uomini migliori e le loro energie per la partita di giovedì in Polonia. La classifica va riagguantata in Europa League. Per puntare allo scudetto (ogni tanto la grande parola va pure ricordata) sarebbe meglio sbarazzarsi della partita del giovedì in Europa, con annessi viaggi, ma senza Europa League la rosa della Fiorentina — che ha pochi difensori, ma tanti giocatori di altri ruoli — diventerebbe anche troppo folta e più complicata da gestire. L’Europa League non ha fascino ma esiste e toglie energie. Ed è in questa prospettiva che può diventare pericolosa la trasferta con la Sampdoria. Ma non corriamo troppo, anzi corriamo poco come può permettersi la Fiorentina in certe partite, dominate con il possesso palla. Mentre gli altri stanno a guardare.
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