Lo spazio per rientrare in piena corsa non manca. E certi scivoloni come quello del Milan (il terzo consecutivo) in casa contro la Sampdoria, aiutano a guardare con più speranza la classifica. Proprio dove i numeri, fino ad oggi, hanno invece dato risposte contrastanti. La Fiorentina si trova davanti a un bivio. Da una parte il campo, un mese preciso (fino al 5 marzo giorno della partita con l’Atalanta) di partite ogni tre giorni in grado di spostare la bilancia della stagione (dalla rincorsa al quinto-sesto posto in campionato, ai sedicesimi di finale di Europa League), dall’altro il futuro che per molti, a partire dall’allenatore, potrebbe non essere più a Firenze. Vicini a una rivoluzione, insomma, e anche se dalle stanze del Franchi nessuno ancora vuole ammetterlo, i segnali ci sono tutti. Il primo dilemma che Corvino si troverà sul tavolo sarà se proseguire con l’atteggiamento offensivo che ha caratterizzato gli ultimi anni (da Montella a Sousa) consapevole però che per sorreggere quel tipo di gioco, sono necessari giocatori di grande qualità e temperamento, oppure «italianizzare» la Fiorentina, oltre che con il prossimo mercato (il primo in cui Corvino avrà davvero le mani libere di muoversi) anche attraverso il modello di gioco. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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Corriere Fiorentino: Il bivio viola, tra presente e futuro
Per la Fiorentina c'è un mese decisivo per la stagione, mentre Corvino pensa già alla rivoluzione futura
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