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Corriere Fiorentino: Due posti per cinque nella caccia all’Europa

«E adesso vinciamole tutte». Il grido di battaglia arriva direttamente dallo spogliatoio viola, ma visto come si sono messe le cose ultimamente, somiglia più a un’esigenza che a un buon …

Redazione VN

«E adesso vinciamole tutte». Il grido di battaglia arriva direttamente dallo spogliatoio viola, ma visto come si sono messe le cose ultimamente, somiglia più a un’esigenza che a un buon proposito. In un mese infatti la Fiorentina ha disfatto con le sue mani quello che di bello aveva costruito finora. E dopo aver detto addio alla Champions, adesso si trova nella poco invidiabile condizione di rincorrere anche l’Europa League.

Con la Samp avanti di due punti, il Genoa di uno e la coppia Torino-Inter che sgomita appena dietro, vincerle tutte sembra l’unico sistema per non restare a bocca asciutta alla fine del campionato. Rispetto alle altre però la squadra di Montella ha meno gambe (anche l’allenatore ha ammesso il calo fisico generale), più stanchezza mentale e più impegni: non è un caso allora che i viola nell’ultimo mese siano la peggiore squadra di A e che anche nelle ultime 8 giornate (7 punti conquistati, solo Cagliari e Cesena hanno fatto peggio) marcino con una media da retrocessione. Di questo passo sarà dura rimontare, anche se il calendario (almeno in teoria) lancia di nuovo un salvagente a Montella: domenica al Franchi arriverà l’ormai quasi rassegnato Cesena, mentre nel turno successivo l’Empoli potrebbe aver già conquistato la matematica salvezza. Il campionato viola poi finirà col trittico Parma-Palermo-Chievo, tutte squadre ormai senza obiettivi da raggiungere e apparentemente abbordabili.

Apparentemente appunto. Perché visto quanto combinato con Verona e Cagliari, da ora in poi sarà bene diffidare di chiunque. Molto ovviamente dipenderà dalla Fiorentina stessa. La possibilità di finire almeno quinti è concreta, a patto però di non commettere gli stessi errori in difesa, di rendere più incisivo il possesso palla e soprattutto di ritrovare lo spirito di appena un mese fa. Quando la Fiorentina lottava su tre fronti e prendeva scalpi (anche famosi) con una continuità da grande squadra. Montella rispetto agli avversari dovrà essere perfetto nel gestire le energie psico-fisiche rimaste nel gruppo, perché se fino a due settimane le gare con Cesena e Empoli parevano perfette per lasciar fuori i titolari in vista del Siviglia, adesso l’Aeroplanino (per evitare un Verona-bis) dovrà chiedere sacrifici anche a chi (come Borja, Gomez, Basanta e qualche altro) sembra già in riserva.

Il vero vantaggio viola di questo ultimo mese di campionato semmai sarà poter approfittare degli scontri diretti delle altre. Genoa e Torino infatti si scontreranno a Marassi la prossima settimana, mentre Mihajlovic dovrà affrontare (in casa) Juve e Lazio: cammino ancora più duro invece aspetta l’Inter di Mancini, in forma sì, ma con alle viste le partite contro biancocelesti di Pioli, la Vecchia Signora e lo scontro diretto contro il grifone genoano. Vincerle tutte dunque. Per evitare rischi e ed essere certi di staccare il biglietto per il tour europeo dell’anno prossimo a prescindere da quello che accadrà col Siviglia (la gara in Spagna a proposito sarà visibile in chiaro su Rete 4). La Fiorentina ci crede, adesso però servono i fatti.

Leonardo Bardazzi - Corriere Fiorentino