Suona l'inno della Fiorentina, prima del fischio d’inizio della partitina fra i viola e i Monti Pallidi. Suona l’inno e con quel ‘garrisca al vento…’, riparte davvero la stagione. Fra mille incognite, è vero, ma per chi ha il cuore viola e ieri ha deciso di mettersi in macchina e misurare i 400 chilometri che separano Firenze da Moena, l’inno è stato l’interruttore giusto per ricominciare (o almeno provare a farlo) a emozionarsi. E magari a sognare.
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Cori da stadio per la prima uscita
A Moena presenti 500 tifosi viola
Erano quasi 500 i tifosi presenti sulla tribuna di metallo che si affaccia sulla casa estiva della Fiorentina. Da Firenze come dal Trentino, dal Veneto o dalla Lombardia, tutti pronti a rimettersi in moto con la squadra. La loro squadra. E allora perché non fare gli «olè» al momento della lettura della formazione? Fatto. E perché non fischiare la speaker (che poi ha chiesto scusa e ha sorriso) quando ha sbagliato il nome di Jovetic, chiamandolo ‘Giovetic’? Fatto. Questione di cuore, di amore per la Fiorentina. Anche se la squadra ancora non c’è e se ieri Cerci, uno dei più attesi, ha dovuto dare forfait per un piccolo infortunio. Domenica si replica, ancora contro dilettanti locali. A proposito, Della Valle non ci sarà. A Moena lo aspettano. Arriverà a metà della prossima settimana.
Riccardo Galli - La Nazione
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